Lo Hobbit 3, i cinque momenti più nerd del film

Lo Hobbit – La battaglia delle Cinque Armate è il terzo e ultimo capitolo della seconda trilogia che narra del viaggio di Bilbo Baggins e della compagnia dei Nani verso montagna perduta di Erebor. Il terzo film, che abbiamo visto in anteprima, porta a termine la narrazione iniziata con il primo Hobbit e chiude l’esalogia che vede Peter Jackson dietro alla macchina da presa.

LO HOBBIT 3, LA RECENSIONE – Lo Hobbit – La battaglia delle Cinque Armate, che esce oggi in tutte le sale d’Italia, è a nostro giudizio il migliore dei tre film della trilogia, una pellicola di cui certamente gli appassionati non rimarranno delusi,e  che sarà meglio ricordato rispetto ai giudizi buoni ma non certo entusiastici dei primi due film – sopratutto del secondo. Avevamo lasciato Bilbo Baggins e i Nani di Erebor guardare il drago Smaug, liberatosi grazie all’ingresso nella Montagna Solitaria dello Hobbit, volare verso la città lacustre di Pontelagolungo. La prima parte del film vedrà la lotta epica proprio fra i cittadini di Esgaroth e l’antico drago sputafiamme che raderà le case degli uomini al suolo; solo l’intervento dell’eroe cittadino saprà allontanare la minaccia. Lo-hobbit-3-bilbo-nani-gandalf

 

LE CINQUE ARMATE – Il cuore del film è però la guerra totale fra Nani, Elfi, Umani ed Orchi – le razze compongono le cinque armate del titolo – sotto le mura di Erebor. E mentre le razze della Terra di Mezzo si affrontano sotto le mura del mitico regno dei Nani, i personaggi più forti dell’intero universo di J.R.R.Tolkien sono impegnate a respingere e a ricacciare, solo momentaneamente, il Negromante di Dol Guldur, che non è altri che l’antico nemico Sauron, risvegliatosi e pronto a riacquistare l’antica potenza. Le truppe degli Orchi, emissarie del signore del male, piomberanno come un maglio sulle rivalità e sulle invidie dei popoli liberi della Terra di Mezzo, costringendoli ad un’alleanza estemporanea che condurrà le forze della luce alla vittoria finale, non senza la necessità di fatica e sacrifici, anche estremi, di alcuni dei personaggi che il pubblico ha imparato a conoscere.

LE CHICCHE PER I NERD – Peter Jackson, grande appassionato dell’universo tolkeniano, non delude i fan della saga dell’Anello ma va anche oltre, disseminando – forse inconsciamente, forse volontariamente – il terzo film di riferimenti, suggerimenti, spunti e citazioni che solo un vero esperto di fantasy, giochi di ruolo, nani, elfi e miniature riuscirà a cogliere. Noi ne abbiamo individuate almeno cinque.

***ATTENZIONE – Da qui in poi l’articolo contiene una serie di Spoiler giganteschi e dolorosi. Lettore avvisato.***

1) Quando Galadriel scaccia i non morti

Avevamo lasciato Gandalf prigioniero del più oscuro dei nemici, Sauron, che sta recuperando le sue forze a Dol Guldur. In suo aiuto accorrono Dama Galadriel, Elrond Re degli Elfi e Saruman, in quest’epoca ancora non corrotto dal potere dell’Anello. Galadriel si troverà ad affrontare i Nove Spettri dell’Anello, i Nazgul, e poi direttamente Sauron, che ricaccerà nella terra di Mordor con una riuscitissima prova di Scacciare non Morti.

Gandalf, Galadriel e i Nazgul
Gandalf, Galadriel e i Nazgul

 

Nei giochi fantasy, per chi ne è meno pratico, una delle professioni che i giocatori possono giocare è quella del chierico, del sacerdote, che è in grado di utilizzare l’energia divina per allontanare zombie, fantasmi e affini. Brandendo la Luce di Elendil, Galadriel si dimostrerà perfettamente in grado di utilizzare questa capacità, come una potentissima chierica di livello epico, persino più di Sauron, l’avatar del male puro.

2) Il colpo critico. 

Il Drago Smaug muore, ucciso dalla freccia gigante lanciata da Bard l’Arciere dalle rovine della torre di Pontelagolungo. Colpire il drago non era impresa facile, la corazza di Smaug era indebolita solo in un punto, una scaglia della corazza che era saltata svelando un punto debole.

Bard l'Arciere sulla torre
Bard l’Arciere sulla torre

 

L’arciere centra il colpo, in una situazione davvero complessa, e con un colpo abbatte il nemico: per lui dunque un riuscitissimo “colpo critico”, che nei giochi fantasy si verifica quando il giocatore tirando il dado ottiene il punteggio massimo senza aiuti o altri modificatori esterni. Una probabilità, nella maggior parte dei casi, di uno su venti. Bel tiro, Bard.

3) Il momento Warhammer

Warhammer è uno dei più popolari giochi fantasy ed è anche uno dei più complessi, in verità, visto che si basa sul collezionare, dipingere ed utilizzare eserciti di miniature per scontri su campi di battaglia riprodotti in plastico.

Le cinque armate
Le cinque armate

Davanti ai cancelli di Erebor, quando le truppe degli Orchi assaliranno quelle dei popoli liberi, con un’inquadratura a volo d’angelo si vedranno gli eserciti di Nani ed Elfi rischierarsi con un movimento tattico degno, appunto, delle migliori partite con le miniature, fra giocatori sepolti per ore dentro una qualche polverosa ludoteca.

4) La citazione da World of Warcraft

Gli eserciti dei Nani, nel film, cavalcano degli arieti. Il che nei libri di Tolkien non è mai detto, anzi: quando si parla delle cavalcature dei nani, si citano sempre dei pony. Invece, la cavalleria nanica, nel film, cavalca dei giganteschi arieti di montagna. Proprio come nel popolare gioco di ruolo online, World of Warcraft, che a dieci anni dalla sua prima uscita non conosce vecchiaia e continua a macinare espansioni e risultati, contribuendo ad innovare significativamente il canone delle ambientazioni fantasy.

Nani su Arieti
Nani su Arieti

 

Non sappiamo chi abbia suggerito a Jackson di far cavalcare degli Arieti ai nani, sta di fatto che Tolkien di questi ovini da battaglia non parla e, invece, i tanti player del gioco online sono abituati a vedere i nani scorrazzare su dei possenti montoni. Ci piace pensare che non sia una coincidenza.

5) I druidi

Alla fine del film arrivano i druidi. Erano dei grandi assenti nei film dell’Anello, si sapeva, si immaginava che da qualche parte ci fossero, ma non si erano mai mostrati. E invece eccoli: guidati da Radagast – che, per gli appassionati, era chiaramente un druido, oltre che uno stregone – le grandi Aquile del nord che arrivano in soccorso degli eserciti dei Popoli Liberi scaricano sulle truppe orchesche delle figure umanoidi le quali, prima di atterrare, si trasformano in possenti orsi.

Radagast il bruno
Radagast il bruno

 

Proprio come i druidi che, nei giochi fantasy, hanno appunto la facoltà di tramutarsi quando vogliono in feroci animali da combattimento.

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