E.N.D. The Movie, il feature film che farà risorgere (ancora) gli zombie. In Italia

E.N.D. The Movie ne ha di obiettivi ambiziosi. Dal crowfunding finito ieri e che vuole porre attenzione su un cinema di genere che pur avendo avuto i suoi momenti migliori in Italia, proprio nella penisola è crollato miseramente sotto zero per produttori miopi, cineasti forse pavidi e un pubblico drogato da commediole innocue, fino al dire qualcosa di nuovo sugli zombie, che è come sperare che il PD non abbia più correnti o vecchi dirigenti che amino farlo perdere compulsivamente.

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FEDERICO GRECO, IL LEADER– Senza nulla togliere a Domiziano Cristopharo – segnatevi questo nome e magari recuperate Red Krokodil, al netto di qualche eccesso è un bel talento, fatelo magari dopo esservi goduti il secondo atto di E.N.D. – al centro di questo progetto c’è un regista di grande valore, che ha già girato Il mistero di Lovecraft e ha conquistato lo scorso Courmayeur Noir In Festival con il cortometraggio Nuit Americhén, un piccolo capolavoro di esaltazione e destrutturazione del genere horror al cinema (e una lezione sull’uso delle luci e sui movimenti di macchina passando per la recitazione di attori bravi come Regina Orioli, Gianmarco Tognazzi e Fausto Sciarappa). Un lavoro che sarebbe un delitto non far diventare un lungometraggio.

E’ lui ad aver supervisionato il primo dei tre corti dei giovani Allegra Bernardoni e Luca Alessandro ed è lui che dal 19 al 23 dicembre dirigerà il terzo capitolo. E’ lui che, almeno a spiare i premi per i contributors sulla pagina di E.N.D. The Movie su indiegogo si “sacrifica” di più, tra dvd, chiacchierate in chat con i fan e molto altro. E’ lui, che era divenuto conosciuto in tutto il mondo per aver coprodotto, codiretto e coscritto quell’altro piccolo capolavoro che è il documentario Stanley and us (per i kubrickiani un dovere vederlo), a credere strenuamente, da sempre, nel racconto cinematografico “de paura”, senza compromessi visivi, produttivi, narrativi. Ed è lui, c’è da giurarci, che a chi ha donato più di 75 dollari ha insistito per regalare disgustosi gadget dal set.
Di quelli che potete vedere sulla pagina facebook del film, dove chi ha finanziato anche solo con 10 dollari il film viene ringraziato. Un “thank you” che sarà inserito anche nei titoli di coda del terzo capitolo con l’eventuale zelfie (il selfie truccato da zombie).

CHE COS’E’ E.N.D THE MOVIE – E’ un film in tre episodi, ma che racconta una sola storia. Che inizia nel 2010 e finisce nel futuro e, di fatto, segue i protagonisti nella loro lotta contro un virus letale. E fin qui, i più superficiali diranno che in fondo da Romero a Boyle s’è visto tutto. I più aggiornati, magari, per scoraggiarsi e scoraggiarci citeranno anche The Walking Dead. Ecco, a proposito di quella serie geniale che ora arranca più di un morto vivente, la sfida di questo poker di registi è proprio questa: veder crescere gli zombie. Noi, abituati a vederli protagonisti ottusi e di massa in assalti senza strategia a simboli del consumismo, a storie d’umani che sfuggono loro, a brevi battaglie, qui li troviamo protagonisti di una guerra. Che vede vincitori e vinti, oppressori e resistenti. E non è detto – non vogliamo rovinarvi la sorpresa – che alla fine del percorso voi vi troviate buoni e cattivi dove immaginavate. Se vi manca Romero e il suo horror politico, non rimarrete delusi.

E.N.D., THE MOVIE LA STORIA – Tutto inizia in Italia, in un’agenzia delle pompe funebri. In una delle bare della stessa agenzia, peraltro, si vocifera che l’unica donna dietro la macchina da presa abbia schiacciato un pisolino. Mettendo in fuga dei veri clienti, urlanti. Niente in confronto al fatto che una scena di violenza su due donne, in uno dei giorni di lavorazione del secondo capitolo, ha allarmato un ignaro passante che, solerte, ha chiamato i carabinieri. Se nella realtà questi ragazzi sanno far così paura, figuriamoci sul grande schermo.

L’epidemia parte da casa nostra, dunque. Cinque anni dopo una nascita sarà presagio di morte. E poi Z-Sapiens, il terzo capitolo (quello per cui si è fatto il crowfunding) ci porta in un pianeta in cui “qualcuno si è salvato e qualcuno invece è rimasto umano”. Così, per farvi capire da che parte stanno e che non si era detto tutto sui morti viventi. Non ancora.
Appassionati, giornalisti, anonimi hanno tirato su più di 2200 dollari per questo progetto pazzo ed entusiasmante, per chiudere questo terzo atto. E vien voglia che riaprano la “colletta in Rete” per consegnargliene altri.
Magari, per una quota da produttore associato (250 dollari) si potrebbe persino chiedere a Greco di portarci sul set. Siamo sicuri che ne varrebbe la pena. Di essere una delle vittime. Di morire e poi risorgere. E sperare che lo faccia anche il cinema italiano. Horror e non.

Federico Greco, Domiziano Cristopharo, Allegra Bernardoni, Luca Alessandro: horror pro nobis.

Paura, eh?

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