Veronica Panarello: la mamma di Loris coperta di insulti sul web

«Deve morire». «Ci vuole la pena di morte». «Bestia». Il caso dell’omicidio del piccolo Loris Stival non fa eccezione dagli altri casi di cronaca nera che hanno scosso l’Italia: non appena si è diffusa la notizia del fermo di Veronica Panarello, madre del bambino ucciso a Santa Croce Camerina, i social si popolano di commenti irati e veri e propri insulti contro la donna accusata di aver ucciso il figlio e di averne occultato il corpo, ritrovato dieci giorni fa in un canale non distante dalla loro abitazione.

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VERONICA PANARELLO: LA MAMMA DI LORIS COPERTA DAGLI INSULTI SUL WEB – Commenti vergati con furia, che precedono ogni tipo di indagine e di verità processuale e che stabiliscono immediati parallelismi con altri casi di cronaca: non sono pochi quelli che accostano il caso di Loris a quello di Samuele Lorenzi, con il nome di Veronica Panarello accostato a quello di Annamaria Franzoni e il piccolo centro del ragusano che, idealmente, diventa simile al contesto che fece da sfondo al delitto di Cogne. «Davanti a queste cose conviene mettersi una corda al collo» – scrive qualcuno. «Solo le bestie si comportano così», osserva qualcun altro. «Maledetta, lo sapevo fin dal primo giorno che eri stata tu». Una violenza verbale che spaventa, esternata da persone totalmente estranee ai fatti.

Leggi i commenti:

VERONICA PANARELLO E LORIS: «NESSUNA PIETÀ» – Nelle ultime ore si è molto discusso su chi sia Veronica Panarello, sulla sua storia passata segnata da due tentativi di suicidio quando era poco più di una bambina dopo aver scoperto, durante una lite con la madre, di non essere figlia dell’uomo che aveva sempre considerato suo padre. Una giovane donna con un passato difficile, che ora tutti giudicano: «Mi dispiace, ma non ho nessuna pietà – si legge in un commento – Chi ha problemi psicologici non dovrebbe mettere al mondo dei figli».

 

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VERONICA PANARELLO E LORIS: «È GIÀ PRONTO IL PLASTICO?» –Ma c’è anche chi vede il lato più cinico della questione: quel clamore mediatico che circonda la vicenda, ormai considerato scontato e parte integrante della storia, che diventa il soggetto di commenti fintamente distaccati, che gridano allo sciacallaggio. Così non mancano i riferimenti sarcastici al «plastico» che Bruno Vespa starebbe preparando o alle «bottiglie di spumante stappate nello studio di Porta a Porta» dopo la notizia del fermo della mamma di Loris. Nel frattempo, a Santa Croce Camerina, le indagini proseguono a ritmo serrato, così come i commenti del pubblico attorno alla vicenda, diventata il nuovo sfogatoio di un’indignazione diventata violenza.

(Photocredit copertina: Andrea Di Grazia/Lapresse)

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