Arriva il bonus bebè, ma l’Italia perde il confronto con l’Europa

Il bonus da 80 euro mensili alle neomamme annunciato ieri dal premier Matteo Renzi farà probabilmente felici diverse donne in attesa di un bambino (e preoccupate per le spese da sostenere in un prossimo futuro). Ma certamente non regge al confronto con gli altri paesi europei, dove le forme di sostegno alle famiglie sono ben più consistenti. Lo spiega bene un articolo de La Stampa firmato da Flavia Amabile.

 

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FRANCIA DA RECORD – In Francia, dove la rete di asili nido è capillare, i genitori ricevono ogni mese 180 euro di bonus se hanno due bambini, 295 se ne hanno tre, e via via aumentando al crescere del numero dei figli. Inoltre vengono concessi contributi supplementari a partire dal terzo figlio a carico, dall’11esimo anno di età. È poi previsto un bonus bebè da 923 euro che viene erogato già al settimo mese di gravidanza per consentire di sostenere le spese necessarie, come quelle per la culla e il passeggino, già prima della nascita. Si stimano, per una famiglia dal reddito medio con neonato e bimbo all’asilo nido, aiuti che arrivano quasi a 7mila euro. Ma il sostegno alle neomamme è rilevante anche nel Regno Unito. In Inghilterra infatti i genitori ricevono mensilmente 100 euro per il primo figlio e 164 euro dal secondo in poi. In Svezia invece si riceve un sussidio di 251 euro al mese. In Germania il contributo per il primo e il secondo figlio è di 184 euro. Cifre maggiori dell’Italia anche in Austria, dove lo stato versa per i primi tre anni 105,40 euro al mese per figlio a carico fino ad arrivare a quota 152,70 euro mensili per ogni figlio, fino ai 19 anni. In Belgio l’assegno parte dai 90,28 euro con un bonus alla nascita per il primo figlio di 1.223 euro e di 920 euro dal secondo figlio in poi. In Finlandia poi un sussidio viene versato per ogni figlio fino ai 17 anni, ma solo se vive nel paese scandinavo: 104 euro per il primo figlio, 115 per il secondo, e così via, mentre 46 euro aggiuntivi vengono erogati se il genitore è uno solo. Suddidi mensili consistenti vengono poi distribuiti in Danimarca, Norvegia e Islanda. In Olanda, infine, il contributo arriva ogni tre mesi. Ed anche in questo caso batte l’Italia.

(Foto copertina: Gian Mattia D’Alberto / LaPresse)

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