Zucchero accusato di plagio per “Quale senso abbiamo noi”

Il ritornello di “Quale senso abbiamo noi” sarebbe un plagio. È quanto afferma Alberto Carpani, altrimenti conosciuto come Albert One, Dj e produttore musicale pavese che accusa Zucchero Fornaciari di aver “rubato” il ritornello di una sua canzone e di averci costruito sopra “Quale senso abbiamo noi”, ennesimo successo di “Sugar” che qualche mese fa ha impazzato su tutte le radio italiane.

QUEL RITORNELLO – Come spiega il Resto del Carlino, Albert One ha denunciato per plagio il cantante di Roncocesi: al centro della questione ci sarebbe il ritornello di “Sunshine”, brano dance pubblicato nel 2003, che suonerebbe molto simile a quello di “Quale senso abbiamo noi”, inciso da Zucchero dieci anni più tardi e pubblicato nel novembre 2013 come unico inedito di Una rosa blanca, album live registrato durante un doppio concerto a di Zucchero a Cuba nel 2012. L’accusa di plagio mossa da Albert One non sarebbe caduta dal cielo:

«In questi mesi  – ha spiegato il Dj – Abbiamo richiesto due perizie ed entrambe hanno concluso che i due ritornelli sono proprio uguali. La cosa più significativa è che il nostro caso è stato stato oggetto anche di un sondaggio e il risultato è stato che il 95 per cento dei votanti ha risposto che le parti delle due canzoni sono identiche. Lascio comunque a chi deciderà il caso giudicare se questo è un plagio o una semplice coincidenza».

Ascolta “Sunshine” di Albert One

Ascolta “Quale senso abbiamo noi” di Zucchero (Il ritornello al minuto 01:24)

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IL PRECEDENTE – Non è la prima volta che Zucchero – al secolo Adelmo Fornaciari – è accusato di plagio: già nel 1998 il cantante emiliano se l’era dovuta vedere contro Michele Pecora che gli aveva fatto causa dopo aver sottolineato le “assonanze” con il ritornello di “Era Lei” – canzone datata 1979 e quello di “Blu”, il singolo di Zucchero estratto dall’album Bluesugar del 1998. In quell’occasione, tuttavia, i giudici diedero ragione a Fornaciari. Come andrà questa volta?

(Photocredit copertina: Stefania D’Alessandro/Lapresse)