Il Ballarò di Massimo Giannini, tra novità e… frecciate

15/09/2014 di Boris Sollazzo

A vederlo così compito, quasi compassato, come ospite in trasmissioni altrui, non lo immagineresti così grintoso. Ad ascoltarlo alla Repubblica delle Idee e a Repubblica Tv, già lo trovavi più ficcante, puntiglioso, raramente accomodante nei contenuti come lo sembra nella forma. Massimo Giannini, ex vicedirettore di Repubblica e direttore di Affari & Finanza, si ritrova sulle spalle un compito gravoso: sostituire Giovanni Floris a Ballarò. Con Giovanni Floris come concorrente.

Torna su Raitre Ballarò con Giannini alla conduzione

SENZA PAURA – Intelligente, elegante, penna sobria ma mai anonima, belloccio, molto romanista, spiritoso, ma quando vuole implacabile. Così, al di là dei contenuti scontati di una conferenza stampa (che abbiamo seguito con una diretta dall’account twitter @Giornalettismo,) si è potuto apprezzare la verve del nuovo conduttore, affiancato, non solo fisicamente, dal direttore di rete Andrea Vianello, che su di lui ha scommesso parecchio. E che ammette “è il primo anno, di tredici, in cui Ballarò ha concorrenza: ma se si dovesse verificare un pareggio come auspica Floris, che saluto e ringrazio, non sarei soddisfatto”. Chiaro, come lo è anche Giannini. Che non si ferma neanche di fronte a un ex collega – si è dimesso dal suo giornale per abbracciare Mamma Rai – che gli fa una domanda velenosa sul compenso e sulle sue posizioni riguardo agli stipendi pubblici top (il famoso tetto dei 248.000 euro). Lui lo inchioda, gli chiede la fonte della notizia. L’altro non risponde. Lui continua. Poi dice di non aver mai scritto di questo, ma solo dei compensi dei grandi manager, da milioni di euro. “Anche perché un tetto rigido di questo tipo rischia di spingere molti, troppi verso il privato”. Implacabile, chiaro, attacca l’ex compagno di giornale per aver creduto al “giornalese di questi giorni”. Ecco, se Giannini sarà questo, spigoloso e con carattere, ci sarà da divertirsi. Fin da questo martedì su Rai3, alle 21.05, quando partirà la prima puntata di 42 stagionali, con Romano Prodi, Graziano Delrio e persino Roberto Benigni. “Ha scommesso sul servizio pubblico, gratuitamente”.

NUOVA SIGLA – Il toscano non sarà il solo artista a puntare sul nuovo corso. “La nuova sigla ha l’arrangiamento di Ivano Fossati, che ringrazio. Un mio amico – aggiunge Giannini -, un amico di Ballarò. La precedente mi piaceva, ma sapeva troppo di dopoguerra. Così entriamo nel XXI secolo”. Svecchiare, fare a meno dei politici se non necessari o interessanti, la voglia di cercare “fatti, persone, storie e soprattutto notizie, perché nei talk queste ultime non ci sono più”. Ecco perché penso che in una trasmissione come Ballarò “il conduttore sia importante, ma non fondamentale. Conta la straordinaria squadra in redazione e ancora più gli inviati”. Lui si riserva qualche novità niente male. Il Filippo Timi che si diletta in un “House of Cards alle vongole” (azzeccata definizione del nuovo anchorman), ovvero Il candidato, dalla prossima settimana destinato agli ultimi cinque minuti della trasmissione, che durerà quest’anno mezz’ora in più (fino a mezzanotte). “Ma il budget è simile allo scorso anno – precisa Vianello -, ha mentito chi ha scritto di un +40%. Dispiace, perché i colleghi avrebbero potuto evitare l’errore anche solo telefonandomi”.
Ci sarà la rubrica Password di Ilvo Diamanti, in cui si isolerà e analizzerà una parola chiave e la sondaggista sarà quella preferita da Silvio Berlusconi, Alessandra Ghisleri. “Bel cortocircuito, magari faremo come Sandra e Raimondo”.

OBIETTIVI – Vedremo. La sfida è difficile, ma se tirerà fuori la determinazione mostrata nella presentazione, ci sarà da divertirsi. Lui, dello share, per ora si disinteressa. “Siamo servizio pubblico, con il dovere dell’informazione e se possibile dell’innovazione, dobbiamo innanzitutto puntare sulla qualità. La qualità paga, anche se siamo in Italia e normalmente non accade. E poi l’Auditel non è possibile da quantificare e far pesare in un percorso così lungo: altrimenti Floris cosa dovrebbe fare con l’1,8% del suo primo esperimento a La7? Rinunciare anche alla trasmissione serale? No, fa bene a continuare e a cercare di invertire la tendenza”. Così, tanto per ricordare che se Atene è preoccupata, a Sparta per ora va peggio.

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