Davide Bifolco, parla il carabiniere: «Chiedo perdono. Non sono un Rambo»

Dopo quattro giorni di polemiche e tensioni arrivano le dichiarazioni del carabiniere 32enne dalla cui pistola, nella notte tra il 4 e il 5 settembre, a Napoli, nel Rione Traiano, è partito il colpo che ha ucciso il 17enne Davide Bifolco. In un’intervista rilasciata al quotidiano Repubblica il militare ha chiesto perdono alla famiglia della vittima e ha ribadito la versione dei fatti già fornita agli investigatori che lo hanno interrogato, quella dello sparo partito in maniera accidentale.

 

Napoli, al via il corteo per il 17enne ucciso

«SONO ADDOLORATO, NON HO PUNTATO LA PISTOLA» – «Sono addolorato. Con pudore voglio dire alla famiglia di Davide che chiedo perdono per questa perdita, consapevole che niente e nessuna parola potrà attutire il dolore, che segnerà per sempre anche la mia vita», ha affermato il carabiniere, cresciuto in un paesino della provincia di Napoli. «Non sono un Rambo, è stato un incidente», ha proseguito. «Se avevo il colpo in canna, quella notte, è perché io e il mio collega inseguivamo un latitante. Non sono mai stato un Rambo, non ho mai neanche immaginato di puntare la pistola. Sono inciampato, quella notte, mentre bloccavo l’altro giovane che si divincolava. Se si fa una perizia si vedrà che c’è il gradino». «Io so – ha dichiarato – che questa tragedia è stata la conseguenza impensabile, umanamente inaccettabile di un incidente». «Solo un terribile incidente. Non ho mai puntato la pistola, ho alle spalle oltre dieci anni di lavoro, anche a Verona», ha sottolineato. Ovviamente, come è stato più volte raccontato in questi giorni, è diversa la versione della famiglia di Davide, che chiede una condanna esemplare per il carabiniere. Stando a quanto raccontato davanti alle telecamere da Vincenzo Ambrosio (uno dei due amici che con Davide si trovava in sella allo scooter, e probabilmente il ragazzo scambiato per il latitante ricercato) il militare avrebbe puntato la pistola in direzione del ragazzo prima di sparare.

DOMANI L’AUTOPSIA – Intanto saranno svolti la tac e il prelievo cutaneo sul corpo di Davide Bifolco, il 17enne ucciso da un carabiniere a Napoli. L’autopsia è stata rinviata a domani mattina proprio per dare la possibilità di effettuare gli esami come richiesto dai legali della famiglia del giovane.

(Foto di Marco Cantile da archivio LaPresse)

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