Marco Pannella ha due tumori. Ma va avanti con lo sciopero della sete

Marco Pannella non si arrende: il leader radicale riprenderà lo sciopero della sete in segno di protesta contro lo stato delle carceri italiane nonostante gli siano stati diagnosticati ben due tumori, uno al polmone destro ed uno al fegato. Ad annunciarlo è stato ieri lui stesso ai microfoni di Radio Radicale. «Ho questo tumore al polmone destro, in alto. Anche al fegato – ha affermato Pannella -. Non mi dolgo di come il caso mi ha trattato e mi tratta. Intendo passare allo sciopero della sete. È sempre in dialettica al potere al quale la nonviolenza propone proposte».

Update: Marco Pannella è morto

 

Amnistia e indulto: sit in dei Radicali a Montecitorio

 

RADIOTERAPIA IN CORSO – Erano stati i medici a chiedere al leader radicale di interrompere lo sciopero della sete, quando si era prospettata l’ipotesi di tumore. Ma ora che l’ipotesi si è trasformata in certezza Pannella non sembra affatto intenzionato a seguire il parere dei camici bianchi. Un atteggiamento che potrebbe davvero mettere a rischio la sua vita. Pannella ha raccontato in particolare di essersi già sottoposto a radioterapia per il tumore al polmone destro e che da domani comincerà le sedute per il male al fegato. «Mi hanno proposto – ha affermato – di fare tutto in una settimana. Può dare stanchezza. Tranne avanti ieri sera, continuo il Satyagraha, mi sono preso due caffè, non cappuccini, sono andato a prendere delle ciliegie. Sono andato a Campo dei fiori mi sono accorto che faticavo a camminare, ho la conoscenza del mio corpo. La tentazione era di sedermi. Il respiro era normale. I medici erano stupiti. Da domani passiamo al fegato. È previsto per giovedì una andata al Pio XI, dovrò restare a dormire. Per ulteriori indagini. Per prudenza».

Pannella, che ad aprile fu operato d’urgenza e costretto a trascorrere alcuni giorni in terapia intensiva, non ha infine risparmiato frecciate a coloro che su Facebook lo hanno criticato per una foto, pubblicata la scorsa settimana sul social network, in cui mangia spaghetti, dopo la prima seduta di radioterapia. «Al di qua della foto – ha detto il leader radicale alla radio – da parte di persone non solo compagni viene fuori il fatto che sarebbero 285mila coloro che sono entrati o raggiunti da quella pagina su Fb; tra questi c’è una piccola parte di dritti che dicono, ‘ah mangi la pastasciutta e dici che fai gli scioperi…’. Dico a costoro, ai dritti, le cose che ho fatto prima di quell’ora, con i gestori di quel ristorante di via della Panetteria, ho detto: preparatemi un piattone di spaghetti, erano giorni che cercavano di indurmi a prendere qualcosa. Ho detto: la faccio se avete i cellulari per riprendere. Poi l’abbiamo mandata e messa in rete».

(Foto di repertorio di Daniele Leone da archivio LaPresse)

Share this article