I martiri sauditi che criticano la monarchia su YouTube

08/04/2014 di Mazzetta

Il principe Abdul Aziz bin Talal bin Abdul Aziz al Saud  e la principessa Sora Bint Saud Bin Sa'Ad Al Saud fanno beneficenza negli Stati Uniti
Il principe Abdul Aziz bin Talal bin Abdul Aziz al Saud e la principessa Sora Bint Saud Bin Sa’Ad Al Saud fanno beneficenza negli Stati Uniti

IN QUALCHE MODO DOVRANNO PAGARE – I Saud hanno le solite opzioni, possono mandare tutti a morte o condannarli a pene detentive pesantissime o possono «perdonarli» e coprirli di soldi (difficile) se si piegheranno e chiederanno perdono , nessuna delle quali pare adatta e risolvere il problema della richiesta di libertà e di soldi comune a quasi tutti i sauditi. Fossero solo i soldi sarebbero un problema lo stesso, perché i Saud stanno sprecando miliardi di dollari inseguendo i loro disegni strategici all’estero e dirottarne buona parte verso l’interno per sedare almeno chi protesta perché non ce la fa ad arrivare alla fine del mese, inciderebbe sicuramente sulla capacità dei Saud di «convincere» e trovare alleati all’estero. Pagare il il conto del riarmo dei libanesi che spenderanno in Francia, finanziare il golpe e le spese correnti in Egitto, il programma nucleare in Pakistan, una guerra ultradecennale in Yemen e poi ancora la guerra in Siria, le forze reazionarie in Libia e Tunisia oltre a varie ed eventuali non è cosa da poco nemmeno per le floride finanze dei Saud. Per non dire del danno all’immagine di una monarchia feudale che continua ad essere tra i migliori alleati di quelli che spargono la democrazia e si dimenticano della sorte dei loro sudditi, vittime di una vera e propria tirannia di stampo medioevale.

LO SPECCHIO SI È ROTTO – Che saranno anche una famiglia con qualche migliaio di principi e parenti da mantenere, ma che oggi devono confrontarsi con un paese che conta ormai 30 milioni di abitanti dall’età media molto bassa, mediamente abbastanza istruiti e in contatto costante con il mondo esterno. Là dove gli altri musulmani considerano i Saud dei tiranni medievali e i loro sudditi prigionieri di un mondo a parte plasmato all’unico scopo di consentire loro di rimanere al potere. Non resta che attendere e vedere se questi neo-martiri riusciranno a piantare il seme della primavera araba anche nel cuore della monarchia più talebana del pianeta, ma intanto c’è da prendere atto di queste clamorose manifestazioni di dissenso, che resteranno storiche anche se non dovessero portare a nulla. Qualcosa si è rotto in Arabia Saudita e non sarà facile per i Saud riaggiustarlo.

 

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