Il mistero risolto della mummia Inca

Una delle mummie conservate da oltre un secolo e appartenente alla collezione archeologica bavarese di Monaco rappresenta ciò che resta di una donna uccisa brutalmente con colpi al cranio inferti da un oggetto appuntito. La scoperta appartiene ad Andreas Nerlich, un paleopatologo dell’Università di Monaco, che ha analizzato con i colleghi il reperto attraverso una tomografia computerizzata, meglio conosciuta come Tac, la tecnologia che sfruttando raggi X consente di riprodurre sezioni o strati del corpo in tre dimensioni.

 

mummia donna uccisa brutalmente

 

OSSA FRONTALI DISTRUTTE – Nel dettaglio, gli studiosi hanno scoperto che la mummia, che la nobildonna tedesca Teresa di Baviera acquistò nel 1980 durante un viaggio in Sud America, dall’esterno apparentemente normale, conteneva in realtà ossa frontali del cranio completamente distrutte. «Deve aver ricevuto colpi forti da un oggetto appuntito al cranio poco prima della sua morte», ha dichiarato Andreas Nerlich. «Potrebbe essere stata scelta – ha aggiunto l’esperto – come vittima di un omicidio rituale. Avrebbe potuto vivere solo per un breve tempo». La donna apparteneva al popolo degli Inca, artefici di una maggiori civiltà precolombiane, sviluppatasi tra il XIII e il XVI secolo.

(Fonte foto: Live Science)

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