La bufala di Dropbox hackerato da Anonymous

Techcrunch ci parla della bufala dell’attacco hacker da parte di Anonymous ai danni di Dropbox, il popolare software di cloud storage multipiattaforma che nelle ultime ore ha avuto problemi di affidabilità non legati all’attività di hacker che appena hanno saputo del problema hanno «rivendicato» l’attentato nonostante non abbiano fatto nulla.

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UN PROBLEMA TECNICO – L’esperto di sicurezza informatica Wesley Mcgrew ha spiegato che si tratta di un problema e che gli annunci di Anonymous non sono veri. Non solo. Il collettivo hacker ha anche sostenuto di avere a disposizione una lista di e-mail di utenti del popolare servizio pubblicata sul sito Pastebin. Lo stesso Mcgrew però ha spiegato che la lista in questione è rinvenibile anche su altri siti ed è online da prima del supposto attacco hacker. Per concludere, secondo Mcgrew nelle prossime ore potremmo assistere ad uno scontro tra hacker, una sorta di regolamento di conti necessario per capire cosa sia successo davvero.

 

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SOLO UN ATTACCO DDOS? – Si, perché Anonymous attraverso uno dei suoi canali Twitter ufficiali, ha negato ogni coinvolgimento. Eppure un altro gruppo ha rivendicato il gesto in nome dell’attivista web Aaron Swartz. E trattandosi di una bugia, Anonymous molto probabilmente manifesterà a questi ultimi la propria ira anche per essersi appropriati di un nome sacro per gli attivisti della rete.

NEL RICORDO DI AARON SWARTZ – Lo scontro si è già spostato su Twitter con Anonymous Priest che attacca il gruppo 1775Sec accusato di aver lanciato un attacco Ddos contro Dropbox per ricordare l’anniversario del suicidio di Aaron Swartz ricordando che loro non hanno violato il database:

Eppure la circostanza dell’attacco Ddos è stata smentita dallo stesso Dropbox che ha parlato di problemi legati alla manutenzione interna. E dire che anche AnonKorea aveva pubblicato un tweet nel quale si rivendicava l’attacco:

Ma evidentemente si tratta di una bufala. (Photocredit Techcrunch/Lapresse)

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