Ballarò e il 2014 che ci aspetta

07/01/2014 di Redazione


BALLARÒ E LA CRISI – Costanza Quatriglio crede che la generazione di giovani di oggi è schiava di una crisi non solo economica, ma anche culturale, «si è sempre troppo giovani fino a che poi non si diventa troppo vecchi». Alessia Morani pensa che ci si interroga su quello che i giovani potranno fare nel prossimo futuro. Crede che si debba estendere le tutele a chi oggi non ne ha.

 

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BALLARÒ  E I CENTRI PER L’IMPIEGO – Un uomo dice di essere iscritto da 15 anni ai centri d’impiego e non aver mai ricevuto una telefonata. Un’impiegata ha detto che per vedere se c’è lavoro bisogna recarsi ai centri di tanto in tanto e guardare le bacheche. L’Italia però non ha un sistema unificato di database per i curriculum dei lavoratori e delle imprese. I dati dovrrebbero essere raccolti dai dipendenti dell’agenzia del lavoro, cosa che però non fanno. Aurelio Regina prende ad esempio la Spagna, sostenendo che una politica incisiva avrebbe migliorato la situazione. crede che molte aziende non producano servizi di alcun tipo, ma siano frutto solo di clientelismi politici.

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BALLARÒ, DALL’IMU ALLA IUC – Alessia Morani pensa che il rischio è che con il prossimo anno possa esserci un carico fiscale maggiore. Aggiunge che negli anni i comuni hanno subito tagli che non consentono loro di andare incontro alle esigenze dei cittadini e che per questo Saccomanni e Delrio starebbero cercando le risorse per consentire ai comuni di applicare le detrazioni. Gasparri sostiene che dal 2008 ad oggi le tasse sulla casa sono passata da 12 a 40 miliardi e che i sindaci «devono avere la faccia di bronzo per chiedere altri soldi ai cittadini visto le situazioni che hanno creato». Virman Cusenza pensa che non vi sia nessuna certezza su «un tema importante come quello della casa». Riferendosi al fatto che il governo abbia chiesto agli insegnanti di cedere un decimo del loro stipendio è indice di un paese poco serio.

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BALLARÒ E LA TRASPARENZA – Per Stella “trasparenza” non è mettere online un bilancio, ma fare dei bilanci leggibili. Mario Mauro crede che una legge debba innescare dei processi positivi e crede che la legge di stabilità sia espressione della fragilità della politica italiana, perchè  chi fa le leggi deve essere costretto a trattare con ogni singolo parlamentare. Per Giannini Mauro parla come un consulente del governo e che comunque la legge di stabilità non sarebbe l’unica ad essere fatta in questo modo. Gasparri sostiene che ci sia una ribellione generale sulle leggi e che vi sarebbero leggi che sarebbero frutto di lobbismo di alcune aziende che averebbero fatto pressioni sul parlamento, dopodicheè attacca Giannini perchè scrive per il gruppo di De Benedetti. Giannini risponde che non è suo compito difendere De Benedetti e che comunque a differenza di Berlusconi non è mai entrato in politica.

BALLARÒ E IL PORTO DI MOLFETTA – L’amministrazione di Molfetta ha speso circa 60 milioni di euro per il porto commerciale di Molfetta, che non può essere portato avanti perchè vi sono una grande quantità di ordigni bellici inesplosi. Secondo la legge di stabilità però quei soldi possono essere utilizzati in altri campi.

BALLARÒ E LA SPENDING REVEW – Per Gianantonio Stella vi sono due Italie: una che fa fatica ad arrivare a fine mese ed una che invece non ha ancora preso atto della crisi. Crede che ci sia un problema di credibilità della classe politica e che la stabilità «è oro, ma non può bastare».

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BALLARÒ E GLI AFFITTI DI MONTECITORIO – Per gli affitti dei deputati lo stato paga 65 milioni di euro l’anno, con circa 500 dipendenti. La società che gestisce gli affitti è Milano 90 di Sergio Scarpellini. I contratti sono stati firmati senza gara d’appalto e non è possibile uscirivi. Il governo Monti aveva provato a fare un decreto per uscire da questi contratti.

BALLARÒ E I LEADER – Costanza Quatriglio, regista, sostiene che uno dei problemi dell’Italia siano le figura dei leader carismatici e l’idolatria «Grillo deriva da Berlusconi». Crede che sia necessario recuperare un rapporto con la politica, ma anche con il senso di cittadinanza.

Virman Cusenza non crede che Renzi voglai mettere il bastone tra i peidi al governo Letta e vede Alfano in una situazione abbastanza precaria. Aurelio Regina, Vice Presidente di Confindustria crede – riferendosi alla dichiarazione della imprenditrice che dice di fare nero – sostiene che sia inaccettabiel una cosa del genre perchè è irrispettoso nei confronti di chi le tasse le paga. Si augura che il governo resti in piedi, ma che lo faccia con un programma solido. A livello di crisi pensa che il peggio sia ormai passato, ma che vadano adottate delle riforme incisive.

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BALLARÒ E BEPPE GRILLO – In un servizio andato in onda durante la trasmissione viene fatto notare come siano ormai 30 anni che Grillo si accanisce contro i politici. In passato ha già fatto quattro discorsi di fine anno. Se negli anni gli obiettivi dei suoi attacchi, la sostanza non è cambiata, secondo quanto riporta il servizio

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BALLARÒ E LA PRIMA CASA – Mauro sostiene che se
i sindaci si lamentano tanto è perchè il gettito dell’Imu è molto minore rispetto al passato. Alessia Morani sostiene che Gasparri non dovrebbe fare degli appunti alla maggioranza perchè dovrebbe fare il mea culpa per quanto fatto in passato. Crede che il Pd di Renzi voglia dare una spinta nuova affinchè si facciano le cose e si facciano subito. Per Mauro Renzi avrebbe risolto molte questioni all’interno del Pd grazie al voto plebiscitario. Massimo Giannini crede che sia cominciata la resa dei conti tra i 40 enni, un «presepe di conflitti che stiamo vedendo e pagando». Aggiunge che lo stimolo dato da Renzi fa bene all’Italia perchè sta spronando il governo a fare le riforme o, in caso contrario, andare a elezioni.

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BALLARÒ E IL GOVERNO – Il ministro della difesa Mario Mauro Mauro sostiene che sia necessario far andare avanti questo tentativo di persone con opinioni diverse che stanno mandando avanti il paese: «siamo il governo giusto perché siamo nati da circostanze eccezionali». Gasparri sostiene invece che vi siano scelte economiche non condivise, per esempio domani si parlerà ancora di come sarà l’IMU 2013. Mauro aggiunge che questo governo serva riportare la democrazia a livelli credibili.

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BALLARÒ A CORTINA – A Cortina invece gli affari nei negozi vanno più che bene, soprattuto per i beni di extralusso. Questo cappotto va oltre i 10 mila euro

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BALLARÒ E I LAVORATORI – Una donna che fa imporesa sostiene che la prossima volta che aprirà un’azienda filmerà tutto perchè lo stato si muove contro chi vuole fare impresa. Aggiunge anche che per non chiudere è costretta a fare nero. Un impiegato invece sostiene di capire perfettamente le difficoltà dei datori di lavoro nel pagare sia i lavoratori che le tasse.

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BALLARÒ, LA COPERTINA DI MAURIZIO CROZZA – Crozza parlando di Gasparri, sostiene che Berlusconi abbia detto che in televisione ci vogliano volti rassicurati «Gasparri, Berlusconi ha detto che non la vuole in televisione. E’ la prima volta che mi trovo d’accordo con Berlusconi. A me Gasparri in realtà rassicura molto, è come avere un acquario in casa, non serve a niente, ma arreda, fa lo stesso rumore dell’ossigenatore. Angela Merkel si è fatta male al bacino sciando, pare che abbia detto “porca troika”. Il 2014 è partito bene, c’è ottimismo, l’unico neo è quello che è successo a Bersani. Pierluigi, forza, abbiamo bisogno di te. Ti è andata male con le primarie e sei stato un leone con i primari. Non è che se ti mettono un pappagallo e una benda in testa sei Jack Sparrow. Quando si è risvegliato e gli hanno detto che Fassina si è dimesso Bersani ha detto “Fassina chi?”. Ci hai fatto caso che Fassina vive in un perenne stato di paranoia? Ha sempre quelo sguardo tipico di quello che pensa “che cazzo ho fatto?”. E’ quello che all’areoporto è l’unico che gli fanno togliere le scarpe. Si è dimesso perchè renzi ha fatto una battuta. Renzi è un fenomeno della comunicazione perchè mentre tutti erano intenti a scambiarsi i regali lui era intento a comunicare.

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Questa sera a Ballarò, in onda su Rai 3 si parlerà delle attese per il 2014, della situazione politica tra Renzi, Letta, Berlusconi e Grillo, ma anche della situazione economica del paese tra tasse e riforma del lavoro: se per alcuni il 2014 sarà l’anno della ripresa, per alcuni invece è quello delle elezioni. Che sia l’anno decisivo per il paese? Giovanni Floris discuterà degli argomenti con i suoi ospiti in studio: il ministro della Difesa Mario Mauro, Alessia Morani del PD, Maurizio Gasparri di Forza Italia, il vicepresidente di Confindustria Aurelio Regina, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, l’editorialista del Corriere della sera Gian Antonio Stella, il direttore del Messaggero Virman Cusenza, la regista Costanza Quatriglio, il presidente della Ipsos Nando Pagnoncelli. In apertura la copertina satirica di Maurizio Crozza.

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(Credits immagine di copertina ANSA/ANGELO CARCONI)

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