La ragazza sfigurata dall’acido che torna a vivere grazie alla sua bimba

02/12/2013 di Valentina Spotti

Nella primavera del 2008, Katie Piper aveva ventiquattro anni e il sogno di una carriera nel mondo dello spettacolo. Sogno che sembrava essersi infranto una sera di primavera quando il suo ex fidanzato, dopo settimane di violenze e di minacce, le butta sul viso dell’acido solforico, in una strada nel nord di Londra. Katie si ritrova cieca da un occhio e con il volto dolorosamente sfigurato. Dopo diversi interventi per restituirle una faccia, Katie decide di impegnarsi per rompere l’omertà che circonda le storie come la sua. Scrive un libro, diventa protagonista di un documentario, avvia una fondazione per fornire aiuto e sostegno alle vittime dell’acido, come lei. Ma ora Katie sta per realizzare il suo sogno più grande: diventare mamma.

Katie Piper

«ORA VOGLIONO SAPERE DELLA MIA BIMBA NON DELLE MIE CICATRICI» – È il Mirror a riportare la notizia data originariamente dal magazine britannico Hello!: Katie, trent’anni compiuti lo scorso ottobre, aspetta una bambina e racconta che «l’altra sera ero a un evento di beneficenza e tutti volevano sapere della mia bambina e non più delle mie cicatrici. Ho pensato solo: ‘Alleluia’. Questa bimba ancora non sa che mi sta cambiando la vita in modo tanto meraviglioso».

«ORA POSSO LASCIARMI IL PASSATO ALLE SPALLE» – Accanto a lei c’è il compagno James: «Dopo due mesi che stavamo insieme gli ho fatto leggere la mia biografia – dice – Pensavo che sarebbe stato meglio così. Dopo aver letto il libro era molto arrabbiato, ma poi è sopraggiunto l’amore. Mi fa sentire molto amata e tutte le volte che mi sento insicura, mi dice che, per lui, io non ho nessuna cicatrice». Con una storia tanto dolorosa alle spalle, per Katie non è semplice pensare all’idea di avere una bambina: «Con quello che ho passato, ogni tanto penso con un po’ di panico ‘Oddio, per una donna questo è un mondo tanto pericoloso’. […] Ma ora mi sento come se stessi ricominciando daccapo, e posso lasciarmi il passato alle spalle».

(Photocredit: Getty Images)

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