«Così sono diventato uno stalker su Instagram»

19/11/2013 di Redazione

Jack Vale è il protagonista dell’esperimento illustrato nel video di seguito, che consiste nel dimostrare cosa è possibile fare con le informazioni lasciate su Instagram.

jack vale

FACILISSIMO – Identificare uno sconosciuto una volta che sia stato localizzato nei pressi non è difficile, poi attingendo alle informazioni messe in rete dalle stesse persone Vale gioca a fare quello che sa tutto di loro, quasi leggesse loro nel pensiero, ed è evidente l’inquietudine che rovoca in alcuni dei prescelti per l’esperimento.

TROPPO FACILE – Invece è un giochino alla portata di tutti, anche di eventuali truffatori che possono approcciare i malcapitati facendo loro il nome di un parente o raccontando qualche storia fondata sulle informazioni ricavate dai social network, per non di dire di potenziali stalker, che così possono “seguire” a lungo le loro prede e apprendere tutto o quasi sulla sua vita, le sue abitudini e le sue reazioni, ottenendo immediatamente una solida base di partenza sulla quale costruire le proprie iniziative moleste.

CONDIVIDERE TROPPO – Lo stupore delle cavie scelte per l’esperimento testimonia quanto poco sia percepito il problema da parte di chi usa in abbondanza questo genere di programmi per la condivisione delle immagini, decisamente più pericolosi per la privacy di quelli fondati sulla diffusione di messaggi testuale, perché con le immagini si forniscono molte più informazioni di quanto non si creda, anche quelle che non si vorrebbero condividere.

 

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