Un fascicolo, a carico di ignoti e senza nessun reato contestato (per il momento), è stato aperto dalla Procura di Milano sulla gestione dell’acciaieria, ex Ilva di Taranto, acquisita dall’Arcelor Mittal che ora, come è noto dalle pagine di cronaca economica e sociale, ha avviato le procedure di recesso dal contratto siglato lo scorso anno. Lo ha annunciato il procuratore capo di Milano Francesco Greco
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«La Procura di Milano – si legge nella nota pubblicata dalla Procura di Milano, a firma Francesco Greco – ravvisando un preminente interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessità economico-produttive del Paese, agli obblighi del processo di risanamento ambientale, ha deciso di esercitare il diritto-dovere di intervento nella causa di rescissione del contratto di affitto d’azienda promosso dalla società Arcelor Mittal Italia contro l’amministrazione straordinaria dell’Ilva».
Pochi istanti dopo è arrivata anche la notizia del ricorso depositato dai commissari dell’ex Ilva. Si tratta di una procedura cautelare e d’urgenza contro la procedura di recesso presentata da Arcelor Mittal nei giorni scorsi, provando a far decadere il contratto d’affitto dello stabilimento di Taranto. Nel frattempo, però, il calendario avanza e il 4 dicembre – quindi tra pochissimi giorni – l’azienda franco-indiana abbandonerà l’acciaieria, con tutte le conseguenze prevedibili.
Luigi Di Maio ha dichiarato che non permetterà, parlando a nome del governo, ad Arcelor Mittal di andare via senza pagare il conto, anche se nella maggioranza prosegue lo scontro su quello scudo penale che è stata la goccia che ha convinto (utilizzandola anche come facile scusa) i franco-indiani a operare in questa direzione.
(foto di copertina: Kurt Desplenter/Belga via ZUMA Press)