Chiara Appendino non arretra: «La Tav è il passato»

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La sindaca di Torino replica alle critiche: «Chi mi accusa non ha fatto nulla per mettere la città al riparo dalla crisi economica»

Chiara Appendino non arretra e ribadisce di considerare la Tav un’opera che «rappresenta il passato». La sindaca M5S di Torino schierata contro la realizzazione della linea ferroviaria dell’Alta Velocità Torino-Lione risponde in un’intervista rilasciata al quotidiano La Stampa (di Luca Ferrua) alle recenti critche che le sono state rivolte dalle categorie produttive del capoluogo piemontese. «Chi oggi mi accusa – ha detto la prima cittadina – non ha fatto nulla per mettere la città al riparo dalla crisi economica. Ascolto chi protesta ma l’Alta Velocità ormai rappresenta il passato. In ogni caso aspettiamo l’analisi costi-benefici e auspichiamo un dialogo con tutti gli attori del territorio».



La sindaca Appendino: la Tav Torino-Lione rappresenta il passato

«Si è liberissimi di ritenere fondamentale la Tav ma – sono state le parole di Appendino alla Stampa – si è altrettanto liberi di guardare al futuro cercando di cogliere le opportunità legate all’innovazione come guida autonoma, 5G ma anche i droni, con tutta la filiera tecnologica che vi sta dietro». La sindaca ha sottolineato che «in un contesto di limitazione della spesa e scarsità di risorse è giusto discutere su come allocare diversi miliardi di euro che, peraltro, l’Ue finanzia solo in minima parte. Non siamo contrari alle grandi opere, purché sostenibili e utili al miglioramento della qualità della vita». E ancora: «La Torino-Lione è un tema di cui si dibatte da 30 anni. Credo che la scelta di basare la decisione su un’analisi costi benefici sia corretta e spero che venga presa il prima possibile».

Parlando poi delle proteste, Appendino ha dichiarato: «Non importa che sia l’Unione industriale, un sindacato o un comitato di periferia. Un sindaco ascolta e cerca di creare luoghi civili di confronto». «Torino non è ferma, anzi», rivendica la sindaca. E attacca: «Sostengo da anni, anche da prima di essere sindaca, che Torino abbia subito più di altre città del Nord la crisi, eppure, molte delle persone che oggi sollevano legittime preoccupazioni, fanno parte della stessa classe dirigente che, negli ultimi anni, ha osservato i centri direzionali andarsene, il baricentro della finanza e dell’assicurazione spostarsi su Milano e la Fiat disimpegnarsi».



(Foto di copertina Zumapress da archivio Ansa. Credit immagine: Daniela Parra Saiani / Pacific Press via ZUMA Wire)