App e imprese: così potrebbe cambiare il Reddito di Cittadinanza

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Dall'uso delle app al coinvolgimento delle imprese, fino a un sistema informatico coordinato su scala nazionale: ecco cosa potrebbe accadere

È da sempre uno dei cavalli battagli dell’M5S. Nei mesi di pandemia si è rivelato uno strumento indispensabile nel fornire reddito alle fasce di popolazione più esposte agli effetti della pandemia. Eppure il reddito di cittadinanza non smette di fomentare critiche da parte dei suoi detrattori e da chi continua a identificarlo come un “mero strumento di assistenzialismo”. E dopo la débâcle elettorale pentastellata, e la promessa abolizione di “Quota 100”, il tema è tornato di attualità. E Conte si è affrettato a dire che il Reddito, per come lo conosciamo oggi, potrebbe cambiare.



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E se sul come permangono ancora molti interrogativi, il Corriere della Sera ha formulato delle indiscrezioni che sembrano abbastanza plausibili. Ecco quali.



App, attenzione su domanda e offerta e sanzioni per “chi sgarra”: così potrebbe cambiare il nuovo Reddito di Cittadinanza

Secondo il Corriere della Sera  Conte avrebbe chiesto alla ministra Pisano di istituire una task force di progettare una struttura informatica che faccia comunicare tra loro 20 sistemi regionali diversi. L’obiettivo è avere un app nazionale che renda molto più difficile conservare il reddito rifiutando il lavoro offerto. L’obiettivo è quello di coinvolgere anche le stesse imprese,  che potranno anche avere incentivi per iscriversi al sistema, e di rendere possibile per le aziende entrare in contatto con lavoratori provenienti da ogni parte della penisola. E le tempistiche del premier non sono lunghissime: Conte avrebbe indicato una deadline di sei mesi per rivoluzionare uno delle conquiste del Movimento da cui proviene, ma che al momento “rischia di essere una misura assistenziale senza progettualità”.