Vi ricordate le app che ti pagano per ogni sms promozionale non utilizzato? Verranno bloccate

La decisione è stata presa da Agcom, che ha pubblicato le sue intenzioni lo scorso 30 giugno: ora è arrivato il momento dell'azione

04/07/2022 di Redazione

Qualche tempo fa erano un vero e proprio must. Tutti venivano attratti da quelle applicazioni che ti promettevano una piccola ricompensa in denaro per ogni sms di una promozione non inviato, dandoti l’illusione di poter ricevere un beneficio economico, unendo l’utile (il fatto di inviare non sprecare dei messaggi già pagati attraverso il versamento di una tariffa di abbonamento) al dilettevole (la ricompensa, appunto). L’Agcom ha deciso di dire basta a questo tipo di sistema, dando comunicazione – lo scorso 30 giugno – del fatto di voler bloccare queste applicazioni che hanno questa tipologia di business model.

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App che pagano per sms, l’Agcom ha deciso di bloccare queste attività

Le app direttamente citate da Agcom sono SimCash, Coinbox, SmsCashback, Cash4Sms. L’Agcom ha anche spiegato la motivazione che sta dietro a questa decisione: «Tali quantitativi di SMS – si legge nella delibera – sono poi utilizzati dalle medesime società per servizi di messaggistica aziendale che le stesse forniscono con modalità non conformi alla legislazione vigente, nonché alle delibere dell’Autorità».

Non solo si provvederà a bloccare le piattaforme proprietarie di queste applicazioni, ma si comunicherà anche a portali terzi – che ospitano collegamenti a queste stesse piattaforme – di rimuovere i contenuti dal proprio sito web. Ovviamente, la decisione dell’Agcom punta anche a informare correttamente sulle eventuali problematiche emerse da questo tipo di attività, in modo tale da sensibilizzare anche l’utente sulla natura del servizio a cui crede di aver accesso e sulle conseguenze del servizio stesso.

Il compenso promesso agli utenti da queste piattaforme è variabile, ma – in alcuni casi – può essere considerato allettante dall’utente finale. Quello che il cittadino non sa è che spesso – come viene esplicitato anche dall’Agcom in un intervento sul portale Italian Tech – gli sms immagazzinati possono essere rivenduti, a loro volta, a dei titolari che possono impiegarli per scopi anche poco leciti, come l’attuazione di campagne di smishing o di altre tipologie di truffe digitali. Un mercato non trasparente che, adesso, Agcom ha deciso di disciplinare, anche se non mancheranno le difficoltà dovute al tracciamento di operatori che, spesso, agiscono anche dall’estero.

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