Antonio Di Maio crea un profilo Facebook per difendere il figlio Luigi dalle accuse

«Mio figlio non sapeva nulla. Ho fatto quel che ho fatto per il bene della mia famiglia. Chiedo scusa a tutti». È questa la sintesi del pensiero di Antonio Di Maio che, questa mattina, ha inaugurato la propria pagina Facebook con un video in difesa del figlio Luigi, finito al centro degli attacchi dopo l’inchiesta de Le Iene che hanno evidenziato alcuni comportamenti «poco onesti» all’interno dell’azienda di famiglia. Lavoratori in nero, costruzioni edilizie e debiti con Equitalia: è tutta colpa sua.

Un video di cinque minuti durante il quale Antonio Di Maio, visivamente emozionato nel ritrovarsi di fronte a un mezzo tecnologico con un social, legge una lettera in cui spiega tutti gli errori commessi. Sbagli di cui lui è l’unico responsabile e di cui nessun altro membro della sua famiglia (né i figli Luigi e Rosalba, né la moglie Paola Esposito) sapeva nulla. L’uomo spiega non aver mai raccontato nulla a nessuno per tenere unita la famiglia e per mantenere intatta la stima dei suoi parenti nei suoi confronti.

Antonio Di Maio chiede scusa e scagiona il figlio Luigi

«Chiedo scusa per gli errori che ho commesso, chiedo scusa alla mia famiglia per i dispiaceri che hanno provato, e chiedo scusa anche agli operai che hanno lavorato senza contratto per la mia azienda anni fa – spiega Antonio Di Maio -. Mi dispiace per mio figlio Luigi che stanno cercando di attaccare ma, come ho già detto, lui non ha la minima colpa e non era a conoscenza di nulla. Come ogni padre ho provato a non far mancare nulla alla mia famiglia. Per questo, nei periodi difficili, ho cercato di andare avanti da solo perché non volevo pesare su di loro. So che tanti papà mi capiscono».

«Nessuna elusione fraudolenta»

Poi smentisce l’indiscrezione lanciata ieri sera da Le Iene: «Non esiste nessuna elusione fraudolenta. Nel 2006 ho deciso di chiudere la mia azienda per debiti tributari e previdenziali che non ero in grado di pagare. Questi avevano bloccato l’attività di impresa per cui non vi era altra strada che chiuderla. Non ho sottratto i miei beni alla garanzia dei creditori, tanto è vero che, 4 anni dopo, nel 2010, Equitalia Polis Spa agente della riscossione per la provincia di Napoli iscrive ipoteca legale su due terreni e un fabbricato di mia proprietà a Mariglianella».

(foto di copertina: da video su Facebook)

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