Il personaggio della settimana: Antonio Cassano

Il 12 luglio 1982, Antonio Cassano viene espulso dall’utero materno dopo aver mandato a fare in culo un medico durante un’ecografia. Nato il giorno dopo la vittoria del Mondiale dell’Italia, con le sue prime parole si lamenta per la mancata convocazione.

Talento precocissimo, mette in mostra le sue doti nel Bari, in particolare con uno stupendo gol segnato all’Inter nel 1999, che rimane la cosa migliore mai fatta dai nerazzurri con Lippi in panchina.

Diventa presto idolo dei tifosi, al punto che in città si dice che se il PSG avesse Cassano sarebbe un piccolo Bari.

Nel 2001 passa alla Roma, dove si trova subito bene, dato che lì nessuno poteva prendersela con lui quando arrivava in ritardo agli allenamenti. Inoltre quella del 2003/2004 è la sua stagione più prolifica di sempre, con all’attivo 18 reti e 4 figli illegittimi.

Ai giallorossi ha un rapporto tormentato con Francesco Totti, che secondo alcune indiscrezioni si incrinò dopo un’accesa discussione fra i due sull’impatto che gli scritti di Hegel ebbero sulle opere di Feuerbach.

Nel gennaio del 2006 passa al Real Madrid, allettato dal soprannome di Merengues, ma viene spesso deriso dai tifosi per via della sua forma. Sferica.

Nel 2007 viene ceduto alla Sampdoria che lo prende a 0, grazie all’espediente di Marotta che afferma di voler comprare l’uomo e non il giocatore.

A Genova vive i suoi anni migliori, conclusi da un litigio con Garrone e 5 mesi fuori rosa. Questo per darvi idea degli anni peggiori. Cassano infatti riesce nell’impresa straordinaria di portare la Sampdoria ai preliminari di Champions League e in quella ordinaria di far perdere lo scudetto alla Roma.

Nel gennaio 2011 viene acquistato dal Milan, dove però la sua carriera viene limitata da un problema cerebrale. Proprio come nelle altre squadre.

Dopo una stagione all’Inter, nel 2013 i nerazzurri lo cedono al Parma e, aggiungendo 10 milioni, ottengono in cambio Belfodil. E niente, questa cosa fa sempre ridere.

Nell’estate del 2017 arriva a Verona con Pazzini e Cerci, rendendo l’Hellas la candidata principale allo Scudetto 2010/2011.

Ma il 18 luglio Cassano sorprende tutti: la mattina decide di andare via da Verona e ritirarsi ma il pomeriggio annuncia di aver cambiato idea. Lo hanno avvertito che il pranzo vegano si fa solo una volta al mese.

N.B.: Unfair Play sa che per leggere questo articolo ci vogliono circa 120 secondi, per questo è impossibilitato a riportare le volte in cui Cassano si è ritirato e ci ha ripensato durante questo lasso di tempo. Ci scusiamo per il disagio.

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