Houston, abbiamo un problema. Dopo le polemiche per le difficoltà di accesso e di funzionalità dell’App Io, ecco che gli italiani riescono a distinguere anche nell’aggirare i ‘divieti’ e le limitazioni per l’acquisto di prodotti online. Il metodo è molto logico e si va a inserire in quella che è una falla che, però, non può risolversi: acquistare nei negozi (dalla grande distribuzione elettronica ai grandi supermercati) buoni fisici Amazon (esistono di diversi tagli e valore), pagarli in cassa con la carta registrata per usufruire del cashback e poi attendere l’aggiornamento della cifra sull’App Io. Ed ecco che l’affare Amazon Cashback si ingrossa.
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Rimedi geniali (e italiani) e dove trovarli. Di fatto, dunque, rimanendo all’interno degli scontrini non superiori a 150 euro, chi ha deciso di utilizzare questa strategia – e sui social sta diventando molto virale – si ritroverà nelle proprie mani dei buoni Amazon da spendere sulla piattaforma online di e-commerce. E, allo stesso tempo, potrà ricevere – per un massimo di 150, ovvero il 10% della spesa effettuata – il cashback natalizio.
Le linee guida per il Cashback, però, non possono essere modificate. Non si può, infatti, inserire un divieto sull’utilizzo della propria carta di credito, debito, PostePay e altre app di pagamento registrate sull’App Io sull’acquisto di determinati prodotti. Per questo motivo si può tranquillamente andare in un grande supermercato o in uno dei centri di distribuzione di prodotti elettronici che vendono questi buoni, per aggirare quella restrizione (ideologica, perché il rimborso è nato per favorire i consumi nei negozi, sempre più penalizzati dall’e-commerce) e attivare un vero e proprio Amazon Cashback. Seppur non evidente, ma alla fine dei conti possibile. Perché noi italiani siamo anche questo e fatta una legge, si trova l’inganno.
(foto di copertina: da Amazon)