Il deputato M5S che ha chiesto al governo di inserire l’alopecia tra le malattie invalidanti

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Luigi Iovino ha presentato un'interrogazione scritta al presidente Giuseppe Conte

«Io senza capelli sono una pagina senza quadretti, un profumo senza bottiglia. Una porta chiusa senza la maniglia». Così cantava Niccolò Fabi nel 1997. E deve esser questa la sensazione che è albergata nella mente di Luigi Iovino, deputato del Movimento 5 Stelle, che il 28 febbraio (con l’atto depositato a Montecitorio il 3 marzo) ha deciso di chiedere al governo e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte – attraverso un’interrogazione a risposta scritta – di inserire l’alopecia areata – patologia genetica o autoimmune, quindi non la banale perdita di capelli – nella lista delle malattie invalidanti.



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L’interrogazione a risposta scritta è stata pubblicata anche dal sito ufficiale della Camera dei deputati. Si tratta della numero 4/04852 ed è stato indirizzato alla Presidenza del Consiglio la delega a rispondere al Ministero della Salute. Insomma, due istituzioni che, in questi giorni, hanno ben altri impegni sanitari da affrontare per via dell’emergenza coronavirus da gestire. Ma, si sa, spesso e volentieri questi atti vengono depositati senza urgenza e la replica del dicastero potrebbe arrivare più in là nel tempo.



L’alopecia come malattia invalidante

Nel testo pubblicato sul sito della Camera dei deputati, firmato dal pentastellato Luigi Iovino, si leggono alcune premesse sull’alopecia areata: «È una delle malattie genetiche e autoimmuni più diffuse, con una incidenza stimata attorno all’1,7 per cento della popolazione (circa 145 milioni di persone al mondo soffrono di tale patologia), che può manifestarsi in qualunque età e senza distinzioni di sesso; tale patologia provoca la repentina caduta dei capelli, così come di altra peluria del corpo, e si manifesta generalmente a chiazze glabre o aree: nei casi più gravi (circa l’1 per cento dei casi) la patologia si estende all’intero cuoio capelluto o a tutto il corpo».

Poi prosegue: «L’origine genetica della malattia sarebbe stata identificata e confermata da una ricerca condotta da un team di ricercatori della Columbia University Medical Center che ha individuato otto geni che contribuirebbero all’insorgere della patologia: alcuni geni associati a tale patologia, sarebbero altresì causa dell’insorgenza di altre malattie autoimmuni come, ad esempio, la celiachia e il diabete di tipo 1; non esisterebbero, ad oggi, conferme o dimostrazioni scientifiche circa la possibilità che l’alopecia possa essere generata da un forte stress: quest’ultimo, al più, genera quella che è la classica perdita dei capelli, in maniera più o meno importante, tuttavia comune a molte persone e spesso legata a fattori ambientali, oltre che fisici».



La richiesta al governo

Una lista di motivi che portano il deputato del Movimento 5 Stelle a fare un’interrogazione a risposta scritta all’Esecutivo. Al suo Esecutivo. Per sapere «se il Governo non intenda valutare la possibilità di assumere iniziative volte ad inserire la patologia definita alopecia areata all’interno dell’elenco delle malattie croniche e invalidanti e a prevedere una esenzione per l’effettuazione di esami, cure, terapie e acquisizione di dispositivi medici».

(foto di copertina: da profilo Facebook di Luigi Iovino)