La pubblicità di Alitalia che ci fa tornare indietro di almeno 20 anni, e non in positivo

Alitalia annuncia la nuovissima tratta diretta Roma-Washington con una serie di spot pubblicitari con i presidenti americani. Dopo Washington e Lincoln,  ora tocca a Barack Obama, poi sarà il turno di Donald Trump. Idea carina, peccato essere caduti in una trappola: Il blackface.

La pubblicità di Alitalia che ci fa tornare indietro di almeno 20 anni, e non in positivo

Parlare di Black Face nel 2019 è strano, ma non in Italia. Da noi il fenomeno non è percepito con la stessa gravità che all’estero. Si tratta dell’utilizzo di attori bianchi o non neri per interpretare personaggi appunto di colore. Come nel caso dell’attore che ha impersonato Barack Obama negli spot Alitalia: lui è tunisino, ma la sua pelle è stata “scurita” da un evidente cerone. Una pratica che andava in voga molti, ma molti anni fa, ma che in Italia stranamente continua a sopravvivere. Utilizzare strati di makeup per scurire la pelle fu un modo nel XIX secolo per portare in teatro personaggi di colore sfruttando i bianchi. Il risultato era grottesco, in parte anche volutamente. Il Blackface con il tempo è diventato un simbolo di oppressione, venendo denunciato anche da Martin Luther King negli anni sessanta. Motivo per cui negli Stati Uniti, e non solo, è praticamente sparito. Non è un eccesso di “politically correct” ma una forma di rispetto verso le lotte del Movimento dei Diritti Civili, non così dissimile dalle odierne battaglie di appropriazione culturale.

Eppure ad Alitalia il dubbio non sembra essere sorto, ma è stato evidenziato da molti commenti sulla pagina Facebook. «Perché non scegliere un attore di colore?» scrive una ragazza mentre un’altra fa lo “spiegone” sul perché il Blackface non vada bene. La risposta dello staff che cura la pagina però minimizza il tutto sostenendo che, durante le riprese dello spot, hanno incontrato molti turisti americani e nessuno si è risentito. Sorge spontaneo allora chiedersi: erano turisti americani di colore?

 

(Credits immagine di copertina: fermo immagine video Youtube

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