In 6 Paesi su 7 (tranne la Germania) i tweet di destra sono più premiati dall’algoritmo rispetto ai tweet di sinistra

La ricerca interna del team META di Twitter è stata condivisa pubblicamente, nonostante mostri qualche problema di par condicio interno alla piattaforma

22/10/2021 di Gianmichele Laino

In questo momento, la differenza tra Twitter e Facebook passa – consapevolmente – attraverso una scelta di maggiore trasparenza. Il social network di Jack Dorsey ha deciso di condividere pubblicamente i risultati di una sua ricerca interna – condotta dal team META che si occupa di indagini e di sviluppo legati all’intelligenza artificiale che disciplina il social network -, anche se questi ultimi mostrano una questione aperta dal punto di vista della par condicio sui contenuti politici condivisi su Twitter. Vi siete mai chiesti perché account che condividono contenuti di destra, spesso, hanno più visibilità rispetto a quelli che condividono contenuti di sinistra? Bene, Twitter ha fotografato la situazione, anche se non sa spiegare esattamente il perché (una delle ipotesi potrebbe essere anche quella di un comportamento abbastanza particolare da parte degli utenti). Ma procediamo con ordine.

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Algoritmo Twitter, la ricerca del gruppo META condivisa pubblicamente

Il comunicato stampa con cui Twitter ha reso noto al mondo questo suo bias è stato studiato nei minimi dettagli per non lasciare spazio a fraintendimenti: sono stati spiegati i termini della ricerca, i campioni utilizzati, gli esempi presi in considerazione. Tuttavia, si tratta di una ricerca riassuntiva, che indaga sul come ma non sul perché del fenomeno della condivisione dei contenuti politici.

Il risultato della ricerca può essere consultata sul blog ufficiale di Twitter. L’analisi sui contenuti politici è stata effettuata principalmente in sette Paesi: Canada, Francia, Germania, Giappone, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti. Apriamo le virgolette sul comunicato della piattaforma: «In sei paesi su sette – tutti tranne la Germania – i tweet pubblicati da account della destra politica ricevono un’amplificazione algoritmica maggiore rispetto alla sinistra politica, se presi in considerazione come gruppo».

Un discorso simile può essere fatto anche per il settore che tocca più da vicino il mondo dell’informazione: «Le testate giornalistiche di destra – prosegue la ricerca – vedono una maggiore amplificazione algoritmica su Twitter rispetto alle testate giornalistiche di sinistra. Tuttavia, come evidenziato nel documento, queste valutazioni di terze parti fanno le proprie classificazioni indipendenti (sulla linea editoriale e politica delle testate, ndr) e come tali i risultati dell’analisi possono variare a seconda della fonte utilizzata».

Motivi? Solo ipotesi al momento

Rumman Chowdhury – il capo del team di apprendimento automatico, etica, trasparenza e responsabilità di Twitter – ha rilasciato un’intervista alla testata Protocol. In questa intervista ha spiegato che Twitter non è in grado di dare una spiegazione a questo bias dell’algoritmo e che dovranno essere condotte ricerche specifiche in merito. Nel passaggio più significativo delle sue dichiarazioni, il capo del team META ha affermato: «Possiamo vedere che sta accadendo. Non siamo del tutto sicuri del motivo per cui sta accadendo. Per essere chiari, alcuni di questi comportamenti potrebbero essere guidati dall’utente, dalle azioni delle persone sulla piattaforma. Ma non ne siamo sicuri». Successivamente, si chiarisce che Twitter non vuole scaricare questo “errore” sull’utenza della piattaforma, anche se ritiene possibile che i politici e le testate di destra siano più efficaci nell’intercettare una audience maggiore.

La pubblicazione dei risultati della ricerca (che, tuttavia, non sembra prendere in considerazione la situazione italiana: sarebbe stato molto interessante capire all’interno di quale spettro si colloca il nostro Paese nella comunicazione politica su Twitter) è solo un primo passo verso una maggiore trasparenza da parte della piattaforma. La possibilità che un team esterno possa dare una validità scientifica alle ricerche interne di Twitter rappresenterebbe una nota metodologica molto apprezzabile.

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