Nel proprio privato ognuno può scherzare come e quanto vuole. Se si è rappresentante di un’istituzione, però, non si può scherzare e ridere pubblicamente – dato che la bacheca social in questione è pubblica – con chi fa un richiamo alle armi per cacciare i membri del Parlamento. Eppure tutto ciò è accaduto sul profilo Facebook di Alessandro Ciriani, di professione sindaco di Pordenone, sotto a una foto postata dallo stesso primo cittadino in compagnia della sua famiglia.
LEGGI ANCHE > Gli insulti sessisti a Cathy La Torre dopo la denuncia sui gruppi di Revenge Porn su Telegram
Completamente fuori dal contesto dell’immagine, tra i commenti con cui ha interagito Alessandro Ciriani – primo cittadino di Pordenone dal giugno del 2016, candidato con la propria lista civica sostenuta da Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega – con un personaggio che, a leggere la dialettica del messaggi, sembra essere un suo amico. E proprio questa persona scrive un messaggio delirante con tanto di richiamo alle armi contro Montecitorio.
«Facciamo così. Prendo un po’ di alpini, parà e carabinieri, coi coglioni quadrati. Facciamo un salto a Montecitorio con una dozzina di carriarmati. Destituiamo quei quattro farabutti inetti traditori della patria. Sistemate due cosine che so io, ci mettiamo te, Alessandro, a capo del governo. Io intanto riapro la zecca nazionale, e ricomincio a stampare Lire, e tu comunichi l’uscita unilaterale dell’Italia dall’Eurozona». Questo il messaggio che non sono non è stato censurato da Ciriani, ma ha dato vita a un ironico scambio di battute: «Ovviamente ci portiamo dietro Max – risponde il sindaco di Pordenone -. E una folta squadra di avvocati!». La stessa persona ha poi risposto: «non servono. Avremo il popolo dalla nostra parte! Com’era quello slogan? ‘Senza paura’, no?».
Su Facebook incitano a prendere con le armi @Montecitorio e cosa fa il sindaco #Fdi di #Pordenone? Irresponsabilmente ci scherza su… Una destra inconcludente e pure pericolosa.
Interrogazione parlamentare alla ministra dell’Internohttps://t.co/I4RaQqnNni pic.twitter.com/wMOEIIhe1h— nicola fratoianni (@NFratoianni) April 6, 2020
Si dirà che era solo una battuta. Forse, ma occorre ricordare ai personaggi che rappresentano un’istituzione della Repubblica che il loro comportamento debba sempre essere d’esempio per i cittadini. Scherzare sui social, per di più in un profilo pubblico, su temi come la chiamata alle armi non è segno di responsabilità.
(foto di copertina: da Facebook)