Dai soldi alle partite iva, al bonus per chi ha lavorato in sede a marzo: le possibili mosse del governo

Categorie: Attualità

Cambia anche la disciplina sulle raccomandate

Nella giornata di ieri erano emerse già alcune anticipazioni relative al decreto che l’esecutivo farà entrare in vigore già nella giornata di oggi e che prevede alcuni aiuti governo alle famiglie in questa emergenza coronavirus. Ciò vale sia per chi non può recarsi al lavoro e – quindi – resta fermo, ma anche per le partite iva e per i lavoratori che continuano ancora a recarsi in sede. In base alle ultimissime anticipazioni prima del consiglio dei ministri che è previsto in giornata, salvo sorprese dell’ultima ora, la spesa complessiva sarà di 20-25 miliardi, ovvero quasi tutte le risorse che Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri avevano annunciato in più per il nostro Paese.



LEGGI ANCHE > Come si arriva ai 1400 euro a famiglia che lo Stato sta prevedendo per l’emergenza coronavirus

Aiuti governo, le proposte per partite iva

Se abbiamo già parlato di un aiuto complessivo per le famiglie di 1400 euro, dovuto alla cassa integrazione anche per quelle aziende che non la prevedono normalmente, alla sospensione dei pagamenti delle bollette e alla sospensione dei mutui, ecco che emergono ulteriori dettagli anche sul destino delle partite iva e dei lavoratori autonomi. Il governo, infatti, ha annunciato innanzitutto la sospensione della scadenza dell’iva prevista per il mese di marzo e, inoltre, ha proposto un contributo una tantum che potrebbe essere quantificato tra i 500 e i 600 euro.



Aiuti governo, il bonus per i lavoratori che si sono recati in sede

Novità anche per tutti coloro che, in questi giorni, si sono comunque recati al lavoro in sede, perché dipendenti di aziende strategiche in questo periodo. Stando sempre ad alcune indiscrezioni che filtrano prima del consiglio dei ministri, l’esecutivo potrebbe prevedere addirittura un bonus di circa 100 euro in busta paga per tutti coloro che, nel mese di marzo, hanno continuato a lavorare all’interno di fabbriche e uffici pubblici che non hanno chiuso.

Nel decreto ci sarebbe spazio anche per alcune regolamentazioni di atti quotidiani, come la consegna e la ricezione della posta raccomandata. In questo periodo, infatti, gli operatori potranno consegnarla soltanto una volta accertatisi della presenza del destinatario in casa che, inoltre, non sarà tenuto ad apporre una firma sul documento, come normalmente accade. Ma anche chi ha acquistato biglietti per spettacoli ed eventi culturali in genere, in questo periodo, potrà presentare una richiesta di rimborso, allegando il biglietto originale. Gli operatori saranno tenuti a risarcire la somma spesa entro trenta giorni.



Insomma, l’attesa per il decreto con aiuti governo cresce. Il piano è quello di prevedere una strategia molto ampia per l’Italia, che possa muovere comunque ingenti quantitativi di denaro e possa renderli tangibili per le famiglie. Sperando, ovviamente, che la curva dei contagi nel frattempo cali e si possa superare in maniera più rapida questo difficile momento storico causato dall’avanzata dell’epidemia di coronavirus.