Apple continua a giocare la sua partita in Cina e limita la condivisione dei file attraverso AirDrop

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Per molti era uno dei modi di condividere materiale senza censura e informazione alternativa: era stato utilizzato moltissimo durante le proteste di Hong Kong

A volte, in Cina, condividere un file attraverso AirDrop era l’unico modo per aggirare la censura governativa. Individuato questo vulnus, evidentemente, qualcuno ha fatto notare a Apple che il sistema di condivisione dei file (anche con utenti anonimi e non con propri contatti) poteva in qualche modo “bucare” le rigide regole con cui è disciplinata la difficile convivenza del colosso di Cupertino nel Paese del Dragone. E allora Apple ha deciso di limitare fortemente l’utilizzo di AirDrop in Cina.



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AirDrop in Cina, la limitazione della diffusione dei contenuti attraverso questo metodo

Si sa che AirDrop consente a tutti i dispositivi della mela morsicata (dagli iPhone ai Mac) di condividere dei file. Questo può avvenire anche con utenti sconosciuti, non necessariamente inseriti in una lista di contatti predefiniti (l’utente può decidere di inviare o ricevere materiali “con tutti”, a meno che questa funzione non venga disattivata di proposito), il tutto attraverso il Bluetooth. Attraverso questa condivisione di materiali “con tutti”, alcuni attivisti diffondevano (in metropolitana, ad esempio, o in altri luoghi affollati) dei file che potevano essere considerati di protesta nei confronti delle autorità governative. Spesso, durante le proteste di Hong Kong, AirDrop era l’unico modo per oltrepassare la censura.



Apple, però, ha rilasciato un aggiornamento di questa funzione in Cina. La condivisione “con tutti” di AirDrop sarà possibile soltanto per il periodo di tempo limitato di 10 minuti. E – in questo modo – condividere file che aggirino la censura è più complesso e presenta un ostacolo in più. Tant’è che questo aggiornamento di sistema non sembra essere stato previsto per tutto il territorio esterno alla Cina: gli iPhone venduti al di fuori dei confini del Dragone, infatti, non presentano questa limitazione nella condivisione di AirDrop.

Questo aggiornamento di poco conto, in realtà, assume tutta un’altra connotazione nel momento in cui si analizzano i rumors, diffusi più volte nel corso del tempo, delle concessioni che Apple ha fatto in passato alla Cina per poter continuare ad avere accesso a uno dei più importanti mercati al mondo per i suoi dispositivi. La rivista specializzata The Information aveva parlato, in passato, di un patto economico da diverse decine di miliardi di dollari tra Apple e la Cina; così come erano stati insistenti i rumors relativi allo schieramento di Apple con Pechino rispetto alla richiesta di legittimazione di Taiwan. Se le motivazioni che hanno spinto alla limitazione di AirDrop nel Paese dovessero essere confermate, ecco che questo sarebbe un nuovo capitolo da scrivere lungo l’asse Pechino-Cupertino.