Airbnb e l’offerta ai comuni italiani: chiederà la possibilità di raccogliere la tassa di soggiorno

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L'importo verrà contestualmente inviato nelle casse di tutti quei comuni italiani che lo prevedono

La mediazione rappresenta da sempre il core business di Airbnb. È questa piattaforma che mette in collegamento gli utenti con i gestori di strutture alberghiere o di semplici alloggi domestici. Da marzo 2022 potrebbe diventare anche quella piattaforma che aiuta i comuni nella raccolta della tassa di soggiorno. È questo il contenuto della proposta di Airbnb: Chris Lehane, Senior Vice President of Global Policy and Communications, ha incontrato l’assemblea dell’ANCI (l’associazione nazionale dei comuni italiani) e ha affermato di poter garantire che la piattaforma sarà un vero e proprio mediatore tra l’utente e il comune per la raccolta della tassa di soggiorno.



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Airbnb e tassa di soggiorno, la soluzione prospettata dalla piattaforma

In pratica, l’obiettivo sarà quello di combattere l’evasione della tassa di soggiorno che colpisce – purtroppo – molte strutture più o meno convenzionali. Airbnb – che sostiene di essere la piattaforma che raccoglie il numero maggiore di tributi in Europa – ha deciso di giocare un ruolo importante in questa battaglia, stringendo un forte legame con i comuni italiani. La tassa di soggiorno verrà inviata – in maniera pressoché immediata – nelle casse dei comuni italiani, con un processo che è a completa cura e definizione di Airbnb.



Non è la prima volta che la piattaforma propone questa soluzione: in passato, un sistema molto simile è stato adottato – ad esempio – in Francia. E nei mesi scorsi Airbnb aveva stretto separatamente accordi con alcune città d’arte italiane. Ora, la proposta è stata quella di estendere questo servizio a tutti i 1100 comuni italiani che hanno deciso di istituire, all’interno del loro territorio, la tassa di soggiorno.

L’intenzione di Airbnb è stata anticipata a Repubblica direttamente da Chris Lehane. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare nelle prossime ore, con orizzonte nella primavera del 2022 (marzo, appunto) per l’operatività completa.