L’agenzia governativa Usa che sta al gioco e entra nel complotto fake degli uccelli che non esistono

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Il complotto fake, quello sugli uccelli che non esistono e che sono in realtà droni spia, è famoso e la USCPSC ha deciso di scherzarci su

La USCPSC – ovvero la Commissione USA sulla sicurezza dei beni di consumo – ha un account Twitter sul quale è comparso un inequivocabile riferimento al complotto fake “Birds aren’t real?”. Ripercorriamo brevemente i tratti della storia: un 19enne creò un account Instagram inventandosi il complotto degli uccelli che non esisterebbero perché droni di sorveglianza del governo. In realtà, l’account era stato creato proprio per prendere in giro tutti coloro che credevano nei complotti, inventandone uno ancora più inverosimile e paradossale. Tuttavia, l’espressione è diventata talmente virale da essere utilizzato da una commissione istituzionale negli Stati Uniti, sempre con intenti satirici.



«Gli uccelli sono veri», si legge nel tweet pubblicato il 5 gennaio, con tutte le conseguenze del caso.


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L’USCPSC entra nel gioco del complotto “uccelli non esistono”

Quel tweet dell’agenzia governativa ha dato vita a un thread di risposte meme che – insieme al tweet di partenza – stanno  collezionando decine di migliaia di interazioni. Il complotto fake degli uccelli che non esistono è parecchio conosciuto in Usa, come abbiamo già accennato, tanto da spingere il New York Times a parlarne e Mashable a ricostruire la storia di questo thread. Ai giornali, a questo punto, si aggiunge anche il governo. La Commissione USA sulla sicurezza dei beni di consumo – il cui ruolo è sostanzialmente quello di protezione dei consumatori da quelli che possono essere classificati come prodotti non sicuri ha palesemente – ha scelto di entrare a far parte dello scherzo sfruttandolo a suo vantaggio.

Nel thread che parte dal primo tweet sono stati condivisi una serie di meme che hanno fatto impazzire Twitter, con molti che si chiedono se basterà a convincere che gli uccelli esistono eccome e che la teoria è assurda dalla sua prima alla sua ultima parte.

La conclusione? I ringraziamenti dell’agenzia governativa che, ovviamente, non manca di likare il loro sito web. Se non è marketing questo.

UPDATE: L’articolo è stato corretto con la spiegazione e il recupero del racconto sul complotto originale Birds aren’t real