Adriano Celentano ha un problema con la città di Napoli

Se lo stanno chiedendo in molti, diverse persone hanno manifestato il proprio disappunto sui social network. La serie animata Adrian – ispirata da Adriano Celentano, disegnata da Milo Manara, con le musiche di Nicola Piovani – ha fatto arrabbiare la città di Napoli. Le tavole proposte in televisione su Canale 5, infatti, vogliono offrire uno spaccato visionario sul futuro, essendo ambientate in un (nemmeno tanto) lontano 2068.

Adrian, la polemica sulla città di Napoli

Bisogna anche considerare che la serie televisiva era stata realizzata nel 2011, quando i problemi delle nostre città erano comunque diversi rispetto a oggi. Ed ecco che la Partenope del sud viene descritta come un luogo cupo, sporco e invaso dalla spazzatura. Avrà pesato, nell’immaginario del molleggiato, la Napoli di qualche anno fa, in piena emergenza rifiuti. Un’emergenza che, almeno nella fase più acuta, è stata tutto sommato superata. Attualizzando, un problema simile (anche se ancora lontano dalla portata emergenziale che investì Napoli) ce l’ha Roma. Ma la capitale apparirà nelle tavole della prossima puntata e soltanto allora avremo modo di capire che ritratto ne verrà fatto.

I commenti dei social alla descrizione di Napoli in Adrian

Ma l’altra cosa che ha fatto davvero arrabbiare i napoletani (e non solo) è un altro stereotipo con cui è stata descritta la città. Quello, cioè, della malavita organizzata. Su un palazzo, in quello che sembra una sorta di Centro Direzionale del futuro, campeggia a caratteri cubitali la scritta ‘Mafia International’. Sui social network quest’ultimo aspetto è stato molto criticato.

Non solo. A stridere con l’immagine sporca e cupa data da Napoli, c’è quella di una Milano che sembra una metropoli di un altro luogo del mondo. La sua luminosità e la sua pulizia rendono il contrasto con Napoli ancora più netto. La città del sud non ha bisogno di questi luoghi comuni: nonostante la novità del progetto di Adriano Celentano, i pregiudizi su Napoli sembrano restare sempre gli stessi.

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