Addio Buffon, l’unica contenta è Alena Seredova: «Ora tiferò Juve con più forza»

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Il portiere bianconero ha dato l'addio alla sua squadra

Ieri, dopo 17 anni di Juventus, Gianluigi Buffon ha dato l’addio al club di Torino. Alle 16.21, dopo aver giocato buona parte del match dello Stadium tra Juventus e Verona (vinto 2-1 dai bianconeri), il portiere ha salutato tra le lacrime i suoi tifosi. Tutti tristi per il suo ultimo match? Non proprio. Alena Seredova, la sua ex moglie, sembra togliersi qualche sassolino dalla scarpa, ospite del programma di Piero Chiambretti.



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Addio Buffon, il commento della Seredova

«L’addio di Gigi alla Juventus? Ora tiferò per i bianconeri con più forza». La freddissima stoccata della modella e showgirl è davvero di quelle memorabili. Un intervento in gamba tesa, nel giorno esatto dell’esaltazione universale per l’ormai ex capitano dei bianconeri. La classica voce dal coro che fa discutere.

La storia d’amore tra Gianluigi Buffon e Alena Seredova, resa più ricca anche dalla presenza di due figli, è terminata quando l’ex portiere della Juventus ha avviato una relazione con la giornalista di Sky Ilaria D’Amico. «Ho scoperto delle corna che mi aveva fatto Gigi mentre ero in macchina – ha dichiarato Alena Seredova sempre alla trasmissione di Piero Chiambretti -. Stavo andando dal parrucchiere e ho sentito la notizia alla radio. Per fortuna, non ho fatto un incidente in quel momento».



Addio Buffon, campione in campo: non è riuscito a riconquistare la fiducia della ex moglie

Insomma, Buffon ha saputo conquistare il cuore dei tifosi, ha sollevato tantissimi trofei (9 scudetti, 5 Coppa Italia, 6 Supercoppa Italiana, una Coppa Uefa e, ovviamente, la Coppa del Mondo con l’Italia nel 2006), ma non è riuscito a ottenere il perdono della ex moglie. Nel 2006, proprio mentre Buffon vinceva il mondiale, non sospettava ancora nulla ed era innamoratissima del marito: «Ora, invece, dopo tutto quello che c’è stato tra noi, parla di me con molta freddezza». Ma da questo momento in poi, la fede calcistica – almeno quella – della Seredova è salva: potrà tifare per i suoi colori preferiti senza provare l’imbarazzo per quella presenza ingombrante tra i pali.

(FOTO: ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)