C’è grande, grandissima confusione attorno alla vicenda della giovane accoltellata in provincia di Treviso da un quindicenne. E, come troppo spesso succede in Italia, i primi a creare confusione sono i giornali – chi volutamente, chi per il solito principio del copia incolla che permette così la diffusione di notizie inesatte “lette qui e lette lì” -. Il problema non riguarda tanto come si sono svolti i fatti ma l’origine del minorenne che ha aggredito Marta Novello, 26enne, che dopo essere stata accoltellata mentre faceva jogging è ora ricoverata in terapia intensiva. Una vera e propria polemica, alimentata e cavalcata da testate di destra e da sovranisti su Twitter per mettere carne al fuoco – in maniera del tutto strumentale, vista la realtà sull’origine del 15enne del caso di accoltellamento Treviso – nell’ampio calderone della polemica sullo ius soli.
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Ne ha parlato ieri mattina Il Corriere della Sera, spiegando per filo e per segno chi sono le due persone coinvolte e da dove vengono. In particolare sul ragazzino che si è macchiato di un atto per il quale il movente ancora non è stato chiarito, Il Corriere scrive: «Nessun precedente penale, fino a due giorni fa la vita di Malik (nome di fantasia, ndr) non era diversa da quella di molti adolescenti: la mattina seguiva le lezioni dell’istituto alberghiero, i pomeriggi si presentava puntuale agli allenamenti della Marocco Asc, la squadra di calcio del quartiere» di Marocco di Mogliano, dove è avvenuto il fatto di cronaca nera. Sulla famiglia del presunto killer: «Il padre di Malik, un immigrato africano, l’ha abbandonato prima che nascesse. E così lui porta il cognome della mamma (italiana) che, da ragazza-madre, l’ha cresciuto con l’aiuto dei nonni che abitano con loro».
#Fakenews: l’aggressore non è africano! È un 16 enne italiano che vive a Marocco, un paesino italiano! È una frazione di Mogliano Veneto, provincia di Treviso.
Frequentava la stessa parrocchia della vittima. pic.twitter.com/aKbb49ArTY— Sarita (@Sarita_Libre) March 24, 2021
Sarita Fratini, scrittrice attivista che più di una volta è finita nello shitstorm social dell’ala sovranista, ha commentato questo esempio di cattivo giornalismo sul suo profilo Twitter e ai microfoni di Giornalettismo: «Il solito caso di vari sovranisti su Twitter che appena leggono qualcosa di africano si accaniscono e poi molti giornalacci riprendono questa cosa, non viene dal Marocco ma è di Marocco in provincia di Treviso». Tra i giornali che hanno titolato diffondendo una vera e propria fake news ci sono Il Primato Nazionale («Treviso, nordafricano massacra a coltellate ragazza 26enne. È in fin di vita») e Secolo d’Italia («Treviso, ragazza accoltellata mentre faceva jogging: fermato minorenne di origine africana»).
C’è da dire che anche Il Corriere stesso utilizza il termine “immigrato africano”, puntualizzazione del tutto inutile dato che il ragazzino è stato cresciuto dalla mamma e dai nonni italiani in Italia e che il padre non lo ha mai nemmeno conosciuto, essendo stato abbandonato prima che nascesse. Puntualizzazione che, come sempre, è stata utilizzata da testate e utenti di stampo sovranista o dell’ultra destra per alimentare inutili e sterili polemiche.