Perché i contenuti relativi all’aborto su Instagram sono stati limitati?

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Negli ultimi giorni i contenuti relativi all'aborto su Instagram e su Facebook appaiono limitati

Rispetto al dibattito sull’aborto cominciato quando la “Roe v. Wade” è stata ribaltata anche le piattaforme stanno prendendo posizione. Abbiamo Meta, che ha scelto di impedire ai dipendenti di discutere in maniera libera di aborto sul posto di lavoro, con i manager che dovrebbero essere empatici ma rimanere neutrali e i messaggi che, nelle chat Telegram, violano questa nuova disposizione cancellati. Gli effetti di questa presa di posizione si possono notare anche quando si parla di aborto su Instagram.



Cosa succede? Instagram, secondo un’indagine condotta da NBC News, sta limitando alcuni contenuti e alcuni hashtag relativi all’aborto. In particolare, la ricerca di due termini riconducibili alle pillole abortive non ha restituito praticamente nessun post recente (il che, considerato quanto si sta parlando della questione in tutto il mondo e su ogni piattaforma, è praticamente impossibile). Anche alcuni hashtag inerenti – secondo alcuno utenti della piattaforma – sarebbero starti cancellati.

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Aborto su Instagram, cosa sta succedendo ai contenuti

Oltre a quanto già spiegato, Instagram ha anche sospeso per breve tempo e ripristinato un account che appartiene a una piattaforma che permette di localizzare cliniche per abortire. Chi si è trovato a fare ricerche su pillole che possono essere assunte per indurre l’aborto non ha trovato risultati, il che vuol dire che – palesemente – Meta sta limitando quello a cui gli utenti possono avere accesso.

La ricerca di parole chiave come “pillole abortive” e “mifepristone” (il nome di un noto farmaco per abortire) non danno risultati. Cercando hashtag relativi viene visualizzato il messaggio relativo ai contenuti «nascosti perché alcuni post potrebbero non seguire le linee guida della comunità di Instagram». Non viene specificato in alcun modo quali sarebbero le linee guida. Cercare contenuti di questo tipo ora, con queste limitazioni agli hashtag, significa imbattersi in post vecchi e popolari che comprendono anche quelli degli anti abortisti.



Meta ha parlato di problemi relativi ai prodotti farmaceutici in vendita

NBC News ha avuto modo di parlare con il direttore degli affari pubblici di Meta che ha chiamato in causa un tweet di Andy Stone – direttore delle comunicazioni della società – in cui si fa riferimento al fatto che «i contenuti che tentano di acquistare, vendere, scambiare, regalare, richiedere o donare prodotti farmaceutici non sono consentiti. I contenuti che discutono l’accessibilità e l’economicità dei farmaci da prescrizione sono consentiti. Abbiamo scoperto alcuni casi di applicazione non corretta e li stiamo correggendo».

In seguito alla pubblicazione dell’articolo di NBC News e dopo questa giustificazione, gli hashtag sono tornati a funzionare come al solito. La stessa cosa è successa a Facebook nella giornata di lunedì – come riporta Motherboard -, attirando l’attenzione di utenti e giornalisti che hanno dato vita a un dibattito sul tema terminato (o no?) con le dichiarazioni da parte di Meta. La società, comunque, ha già affrontato una serie di critiche per il modo in cui ha gestito i contenuti relativi alla pillola abortiva su Instagram.