Emanuela Orlandi, Padre Amorth e il diavolo

La Bild torna sulla teoria che vede il corpo di Emanuela Orlandi nascosto tra le mura del Vaticano e ricostruisce la vicenda con tanto di considerazioni di Padre Amorth, grande protagonista di supposizioni sulla scomparsa, durante la scorsa estate.

NELL’ARMADIO – “Gli scheletri nell’armadio del Vaticano sono i corpi di ragazze morte?” chiede la Bild in un pezzo che sembra svelare l’arcano che anima le indagini da quella sera del 22 giugno 1983, quando Emanuela Orlandi viene vista per l’ultima volta da un vigile urbano davanti al Senato prima di scomparire per sempre. La ricostruzione del giornale tedesco nulla aggiunge al pullulare di teorie già presenti ma riporta commenti di Padre Amorth che a metà 2012 aveva una certezza: “Orlandi? Un delitto a sfondo sessuale”.

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IO LO SO, IO LO SO – Padre Amorth ha all’attivo almeno settemila esorcismi e, grazie al suo curriculum basato su casi particolari, lo scorso anno ha esposto le sue considerazioni sul caso di Emanuela Orlandi. Secondo l’esorcista, la ragazza sarebbe finita vittima di un giro di pedofili con “sfruttamento sessuale e conseguente omicidio”. Amorth è diventato anche autore per dirla meglio e all’interno di “L’ultimo esorcista” (perché ne resterà solo uno?) ha esposto la sua teoria che riprende le fila del documento anonimo inviato alla madre di Emanuela: quello in cui si narra di una ‘trappola’ che ha attirato la ragazza all’interno della chiesa di Sant’Apollinaire. Monsignor Vergari, che al tempo era il parroco della chiesa, si è sempre detto “tranquillo” circa i sospetti su Sant’Apollinaire che, fino a qualche mese fa, ospitava il corpo di Enrico De Pedis (ne abbiamo parlato qui), il ‘Renatino’ della banda della Magliana. Il boss entrò nel girone dei sospettati in seguito a una chiamata arrivata durante una diretta del 2005 di “Chi l’ha visto?” e la vicenda si è conclusa con l’analisi dei resti tumulati nella Chiesa a maggio del 2012: erano i suoi e non c’erano tracce di Orlandi nella bara, come si sospettava.

I SOSPETTI – Tutta l’attenzione per Sant’Apollinaire ha a che fare con il carattere della ragazza che, secondo i familiari, mai si sarebbe allontanata volontariamente o avrebbe seguito uno sconosciuto: o è stata presa con la forza o ha seguito qualcuno perché si fidava e un “luogo sacro come Sant’Apollinaire non spaventa nessuno” commenta Pietro Orlandi. Renatino gravitava intorno alla Chiesa e la Bild racconta le indagini relative alla all’analisi dei resti, spiegando che “gli esperti non erano interessati al boss ma a cercare Emanuela Orlandi”. Da quella sera del 1983 Emanuela Orlandi è diventato uno dei più grandi misteri irrisolti del nostro paese e il giornale tedesco ricorda che il Vaticano non è estraneo a vicende dai toni macabri e ricorda l’omicidio di Alois Estermann e di sua moglie Gladys Meza Romero.  Il 4 maggio del 1988 la coppia viene uccisa per mano di una giovane Guardia Svizzera che poi si suicidò ma alcuni ritengono che “il presunto assassino fosse, in realtà, una vittima perché aveva i denti fracassati come se qualcuno gli avesse spinto la pistola in bocca” . È strano che possa esserci così tanto male proprio nel luogo ritenuto sacro per eccellenza e Padre Amorth ha una teoria in merito anche su questo: “Il diavolo è a Fatima, Lourdes, ovunque e ovviamente anche in Vaticano, centro della cristianità”. Nonostante questo, il test del DNA ha svelato che la ragazza non era nella tomba di De Pedis. Il mistero continua e forse serve qualcosa in più di un esorcista per svelarlo.

(Photo Credit/Bild/Getty Images)

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