Chi c’è dietro i manifesti anti aborto affissi a Roma?

20/11/2017 di Redazione

«Un bambino ucciso ogni 5 minuti. Dal 1978 più di 6 milioni uccisi dall’aborto. Ricordiamo anche questi morti».

A corredo dello slogan l’immagine di un feto minacciato da uno strumento. Sono questi i centinaia di manifesti appesi ovunque a Roma.

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MANIFESTI ABORTO “PIRATA”: L’OPINIONE DEI PRO VITA

L’autore? Impossibile saperlo. Non si sa chi li ha stampati, chi li ha appesi e messi sugli spazi del Comune, senza, a quanto pare, pagare il permesso. Sui cartelloni appare un logo: ProLife. E i primi a parlare della cosa sono gli italiani di ProVitaOnlus. Il Presidente di ProVita, Toni Brandi, ha dichiarato in un comunicato come loro non c’entrino nulla con l’iniziativa. Ma l’applaude:

Incoraggiamo gli autori dei manifesti a proseguire nella buona battaglia. Sicuramente approviamo questa iniziativa volta a sensibilizzare l’opinione pubblica su quello che realmente è l’aborto volontario: l’uccisione massiva di bambini innocenti nel grembo materno, con orribili strumenti di morte. Abbiamo saputo di questi manifesti proprio mentre aspettavamo che il Comune di Roma affiggesse manifesti nostri, sempre sulla tematica dell’aborto: tuttavia il Comune, dopo la nostra richiesta del 30 ottobre, fa finta di nulla e non sembra disposto ad esporli. Siamo forse di fronte all’ennesima violazione della libertà di espressione? L’ufficio affissioni del Comune si permette di sindacare il contenuto di manifesti ‘non graditi’? Vista l’inerzia e il ritardo, è lecito pensarlo.

Intanto la capogruppo Pd in Campidoglio, Michela Di Biase ha chiesto la rimozione dei manifesti: «Si tratta di una vergognosa offesa a tutte le donne e ai diritti conquistati dopo anni di battaglie civili. Una provocazione che calpesta la sensibilità delle romane e dei romani. Chiedo alla Sindaca Raggi di rimuovere rapidamente questo inaccettabile attacco ai diritti e al corpo delle donne. La legge 194, quella che dal `78 ha reso legale l`interruzione volontaria della gravidanza, ha garantito alle donne la possibilità di effettuare l`aborto in condizioni sicure dal punto di vista sanitario, abbattendo in maniera quasi assoluta l`incidenza della mortalità legata alle complicanze dell`intervento, le infertilità secondarie e le altre penose conseguenze fisiche derivanti dalle condizioni spesso spaventose in cui venivano praticati gli aborti clandestini. Il Sindaco può oscurarli, le chiedo di farlo».

(foto twitter @IlCaroLeader)

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