Incidente mortale in Germania: ciclista ficcanaso riprende la scena e ostacola i soccorsi

Ciclista ficcanaso assiste a un incidente mortale: si ferma, non per prestare soccorso al motociclista morente, bensì per riprenderlo. Non solo, quando arriva l’ambulanza, si rifiuta di bloccare il video e intralcia il lavoro dei soccorritori. Ora il ragazzo, poco più che ventenne, è ricercato dalla polizia tedesca. È successo domenica sera vicino a Ulm, nella Germania meridionale. Il motociclista, un 29enne, si è schiantato contro un palo della luce. Il ciclista ficcanaso di passaggio non l’ha soccorso e non ha chiamato aiuto, troppo intento a usare il suo smartphone per catturarne gli ultimi attimi di vita. Non la smette nemmeno di fronte alle ripetute richieste dei medici sopraggiunti sul posto, che alla fine sono costretti a constatare la morte del motociclista. Tutto sotto l’occhio vigile del ciclista e della sua invadente telecamera. Solo poco prima dell’arrivo della polizia, il ficcanaso interrompe le sue macabre riprese e fugge via.

IL PROBLEMA DEI TESTIMONI FICCANASO NEGLI INCIDENTI STRADALI: FANNO FILMATI E INTRALCIANO I SOCCORSI

Un episodio, quello avvenuto a Ulm, che sconvolge, ma purtroppo è piuttosto frequente. La polizia tedesca ha anche trovato un appellativo per i ficcanaso che in caso di incidente stradale fermano l’auto ed estraggono lo smartphone: li chiamano “gaffers” (curiosi), mentre in inglese sono conosciuti come “rubberneckers” o “gawping drivers”. Spesso dopo aver violato la privacy altrui, aver rubato immagini di persone in difficoltà e aver magari anche ostacolato i soccorsi (oltre che il traffico), condividono i video sui social network.

18 PERSONE MORTE NELL’ESPLOSIONE DI UN PULLMAN, MENTRE I MEZZI DI SOCCORSO RESTAVANO BLOCCATI DALLE AUTO DEI FICCANASO

Il caso più eclatante e più grave è capitato a luglio, in Baviera, quando a restare coinvolto in un incidente è stato un pullman carico di turisti e diretto in Italia, sul lago di Garda. Gli automobilisti di passaggio hanno fermato le loro auto nella corsia di emergenza e sono scesi – smartphone alla mano – a riprendere la scena. Il pullman ha preso a bruciare, mentre i mezzi di soccorso restavano bloccati dalle auto dei ficcanaso rimaste per strada. Alla fine il mezzo è esploso: 18 persone – oltre un terzo del totale dei passeggeri – sono morte. Gli inquirenti tedeschi pensano che se non fosse stato per la fila di auto che ostruivano il passaggio, i soccorsi sarebbero arrivati prima e forse l’esplosione si sarebbe potuta evitare. Quello che è certo è che i ficcanaso hanno violato il protocollo stradale, che impone di lasciare sempre libera la corsia d’emergenza.

La polizia di Ulm è ora sulle traccie del ciclista “gaffer” di domenica scorsa, che è stato probabilmente ripreso a sua volta dalla dash cam di un’automobile (si tratta della telecamera posta sul parabrezza) mentre catturava gli ultimi attimi di vita del motociclista 29enne. Gli inquirenti sperano di risalire a lui grazie a quei fotogrammi e soprattutto ci si augura che il suo cattivo esempio possa arginare il problema dei testimoni ficcanaso.

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L’Hamburger Morgenpost ha chiesto di spiegare il fenomeno a uno psicologo tedesco, Wolfgang Krüger: il fenomeno dei “gaffer” – ha spiegato – non è niente di nuovo, anzi, nel Medioevo le persone facevano lunghissimi pellegrinaggi per assistere alle impiccagioni. «La ricerca di qualcosa di impressionante è il modo più semplice per portare un po’ di eccitazione nella propria vita». Il problema è che oggi oltre a curiosare, i ficcanaso filmano anche. E condividere quelle foto e quei video – ha spiegato lo psicologo – fa aumentare ulteriormente il loro livello di eccitazione.

Foto copertina: DANIEL DAL ZENNARO/ANSA

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