Il post di Salvini sulla finta aggressione del controllore di Trenord

27/07/2017 di Redazione

«Gli chiede il biglietto, l’altro lo accoltella con violenza mirando all’addome. Ora è in fuga…», scriveva Salvini su Facebook il 19 luglio, postando l’articolo de il Giornale sull’aggressione del capotreno di Lodi. «Continua a scorrere il sangue sui treni. Questa mattina un controllore di 45 anni è stato ferito con una coltellata da uno straniero che ha dato in escandescenze quando è stato fermato per un controllo», spiegava il Giornale.

Salvini esprimeva «solidarietà al controllore e a tutti coloro che lavorando su treni, autobus e metropolitane ormai ogni giorno rischiano la pelle. Gli italiani sono STANCHI di farsi mettere i piedi in testa da questi delinquenti. Per quanto mi riguarda, quando saremo al governo, #tolleranzazero e #stopinvasione, senza se e senza ma!»

capotreno

LA FINTA AGGRESSIONE DEL CONTROLLORE SUL REGIONALE TRENORD A LODI

Peccato che Davide Feltri, il controllore di Trenord ferito e portato in ambulanza all’ospedale, l’aggressione se la sia del tutto inventata: si è ferito e tagliato da solo. La Procura di Lodi lo ha chiarito dopo un’accurata indagine: sui video delle telecamere di sorveglianza non c’era traccia dell’uomo di colore con le treccine denunciato dal controllore. Feltri raccontava di come l’aggressore fosse fuggito, forzando le porte del treno, dalla stazione di Santo Stefano Lodigiano.

«Dal nulla il controllore si è visto arrivare addosso, con tutta la violenza possibile, un fendente netto. Fortunamente è stato pronto a parare il colpo facendosi scudo col braccio. Tanto che lo straniero, anziché raggiungerlo all’addome dove voleva conficcargli la lama, l’ha colpito sulla mano», riportava la cronaca de Il Giornale.

UN GIOVANE AFRICANO FERMATO PER LA FINTA AGGRESSIONE DEL CAPOTRENO

Subito dopo l’aggressione del capotreno Trenord un giovane africano, corrispondente all’identikit fornito da Davide Feltri, era stato fermato, ma l’interrogatorio aveva chiarito che non c’entrava nulla con il ferimento del controllore. Il capotreno si sarebbe infatti conficcato da solo il coltello nella mano, per poi raccontare di essere stato aggredito da uno straniero durante un normale controllo dei biglietti. Ora dovrà rispondere alle accuse di calunnia e di simulazione di reato.

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«VI PARE NORMALE? #tolleranzazero», verrebbe da dire citando Salvini, ma il suo post era riferito al finto aggressore straniero, non al controllore di Lodi dalla fervida immaginazione.

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