Il marocchino che grida «Allah Akbar» sul treno scatenando il panico

15/03/2017 di Redazione

«Allah Akbar», urlato ad alta voce su un treno. Un grido sentito ogni volta che un terrorista islamico ha colpito in Europa così come negli altri occidentali: l’invocazione musulmana a Dio, ripetuta da milioni di persone ogni giorno in tutto il mondo, nel nostro Continente è associata al terrore. Per questo le urla «Allah Akbar» gridate da un marocchino su un treno regionale della linea Bologna-Venezia hanno scatenato il panico tra tutti i passeggeri. Diversi tra loro hanno allertato i carabinieri, nel timore di un possibile attacco terroristico. Le forze delle ordine hanno poi trovato l’urlatore di «Allah Akbar» in una stazione ferroviaria, San Pietro in Casale, dove era sceso dopo aver gridato l’invocazione a Dio della religione islamica. L’urlo «Allah Akbar» è stato scandito poco dopo la partenza del treno da Bologna da Rachid Bousaid, un marocchino di 38 anni riconosciuto grazie alla descrizione fatta dai ferrovieri che l’avevano visto mentre viaggiava così come da altri passeggeri. Bousaid, immigrato irregolare senza fissa dimora così come senza occupazione, ha confermato di aver gridato «Allah Akbar», anche se si è giustificato parlando di aver esclamato durante un momento di preghiera. L’uomo è stato denunciato per procurato allarme, e ora potrebbe esser sottoposto a un procedimento di espulsione. «Allah Akbar» è  un takbir, una espressione religiosa, forma abbreviata della frase Allāhu akbar min kulli shay, che significa Allah (o Dio) è più grande di ogni cosa, che si ritrova in una Sura del Corano ed è utilizzata spesso durante i momenti di preghiera, ma non solo, della religione islamica.

Foto copertina: ANSA

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