Riscaldamento, in quale periodo (e per quante ore al giorno) è possibile accendere i termosifoni

14/10/2016 di Redazione

Domani, sabato 15 ottobre, scatta la possibilità di accendere gli impianti di riscaldamento nelle zone più fredde del nostro Paese, quelle che rientrano nella cosiddetta fascia E. Per scoprire in quale periodo e per quante ore al giorno è possibile accendere i termosifoni bisogna conoscere la propria zona climatica di appartenenza. Il territorio nazionale è suddiviso in sei zone climatiche con l’indicazione della zona alla quale appartiene ogni singolo comune. E ad ogni zona corrisponde un determinato periodo e un determinato numero di ore giornaliere per l’utilizzo degli impianti termici.

TERMOSIFONI, CALENDARIO DATE E ORARI CONSENTITI NELLE SEI ZONE

I comuni appartenenti alla zona A sono quelli in cui si trascorre un inverno meno rigido. È prevista l’accensione dei termosifoni dal primo dicembre al 15 marzo per 6 ore al giorno. Nella zona B invece è possibile accendere gli impianti di riscaldamento per quattro mesi, dal primo dicembre al 31 marzo, per 8 ore al giorno. Nella zona C è previsto un periodo di accesione degli impianti termici di quattro mesi e mezzo, dal 15 novembre al 31 marzo, per 10 ore giornaliere. Nella zona D invece si va dal primo novembre al 15 aprile, con accensione consentita per 12 ore al giorno. Nella zona E, che comprende praticamente tutte le città capoluogo di Regione del Nord, è possibile accendere i termosifoni per ben 6 mesi, dal 15 ottobre al 15 aprile, per 14 ore giornaliere. Infine, la zona F, che interessa le aree a temperature estremamente basse. In questo caso non c’è nessuna limitazione né per il periodo di accensione che sull’orario di accensione.

 

termosifoni
(Fonte: Confedilizia.it)

 

LEGGI ANCHE: WhatsApp, Facebook, Skype, YouTube… quanto ci fanno risparmiare ogni anno?

 

TERMOSIFONI, CALENDARIO DATE NELLE PRINCIPALI CITTÀ

Per quanto riguarda i principali centri italiani, della zona climatica B (dal primo dicembre al 31 marzo) fa parte la città di Palermo. La zona C (dal 15 novembre al 31 marzo) comprende, invece, Napoli, Bari, Cagliari e Catanzaro. Nella zona D (dal primo novembre al 15 aprile) sono compresi Roma, Firenze, Genova e Ancora. Nella zona E (dal 15 ottobre al 15 aprile), infine, Milano, Torino, Venezia, Trieste, Bolzano, Aosta, Bologna, Perugia, L’Aquila, Campobasso e Potenza.

TERMOSIFONI, DATE VARIABILI IN CASI DI COMPROVATE ESIGENZE

Come spiega Confedilizia, le disposizioni su periodi di attivazione, durata giornaliera o orario di attivazione degli impianti che non si trovano nella zona F non si applicano: agli edifici adibiti ad ospedali, cliniche o case di cura, alle sedi delle rappresentanze diplomatiche e di organizzazioni internazionali non ubicate in stabili condominiali, agli edifici di scuole materne e asili nido, agli edifici adibiti a piscine o saune, e agli edifici adibiti ad attività industriali ed artigianali, nei casi in cui ostino esigenze tecnologiche o di produzione.

Va precisato, inoltre, che, a fronte di comprovate esigenze, i sindaci possono anche ampliare o ridurre i periodi annuali di esercizio e la durata giornaliera di accensione dei riscaldamenti, oppure possono stabilire riduzioni di temperatura massima consentita, dandone immediata notizia alla popolazione. Al di fuori dei periodi di accensione indicati, gli impianti di riscaldamento possono essere attivati solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio, comunque con durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria. È poi consentito il frazionamento dell’orario giornaliero in due o più sezioni, con attivazione dell’impianto compresa tra le ore 5 e le ore 23.

(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: Bernard Weil/The Toronto Star/ZUMA Wire)

Share this article