Paola Muraro verso la richiesta di rinvio a giudizio

12/10/2016 di Redazione

Buone e cattive notizie per Paola Muraro. L’esperta di rifiuti, assessore a Roma e in passato consulente di Ama, dovrebbe essere interrogata a breve dai pubblici ministeri per quanto riguarda l’indagine sui reati ambientali. Un prodromo della probabile richiesta di rinvio a giudizio da parte della procura di Roma. In merito alla contestazione di abuso di ufficio sembra invece prevalere l’ipotesi dell’archiviazione.

PAOLA MURARO E LA RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO PER I REATI AMBIENTALI

Diversi giornali, tra cui Corriere della Sera, la Repubblica e Il Messaggero, riportano questa mattina novità sull’indagine relativa a Paola Muraro. L’assessore alla gestione dei rifiuti di Roma dovrebbe essere interrogata nei prossimi giorni dai magistrati sui tre filoni dell’inchiesta sugli illeciti ambientali, in merito al controllo che la stessa Muraro effettuava in qualità di consulente dell’Ama. Come riporta Fiorella Sarzanini sul Corriere

Il pubblico ministero Alberto Galanti, titolare del fascicolo con il procuratore aggiunto Paolo Ielo, si è concentrato sulla gestione delle apparecchiature del Tmb e del tritovagliatore di Rocca Cencia. Nel corso dell’interrogatorio a Muraro sarà chiesto di spiegare come mai gli impianti di Ama lavoravano a ritmo ridotto. Il sospetto degli inquirenti è che ciò servisse a favorire il ras dei rifiuti Manlio Cerroni facendo in modo che anche i suoi impianti avessero la garanzia di smaltire una parte dei rifiuti della Capitale.

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PAOLA MURARO E L’ARCHIVIAZIONE PER L’ABUSO DI UFFICIO

L’interrogatorio dei Pm è valutato come una svolta per l’inchiesta su Muraro, in quanto i magistrati si sarebbero convinti di procedere alla richiesta di rinvio a giudizio. Il processo contro l’assessore capitolino potrebbe dunque diventare una ipotesi più che concreta, e le tensioni in casa M5S sul nome di Muraro si riaprirebbero probabilmente. Una buona notizia per Paola Muraro e anche Virginia Raggi è invece la probabile archiviazione dell’altra indagine su Paola Muraro. La contestazione dell’abuso di ufficio per le consulenze in Ama non avrebbe fondamento, in quanto l’azienda non ha introdotto il regolamento regionale che imponeva la riduzione degli incarichi esterni.

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