Migranti, arriva una nuova ondata verso l’Italia?

29/04/2016 di Redazione

Migranti

, l’Italia sarà colpita da una nuova ondata di migranti dopo la chiusura della rotta dei Balcani e l’accordo tra UE e Turchia? Secondo un’inchiesta di Bild Zeitung basata su interviste ai dirigenti di UNHCR al momento non si riscontrano dati che confermano questa ipotesi, anche se sopratutto in Libia ci sono decine di migliaia di migranti pronti a partire e con strutture troppo deboli per organizzare un flusso regolare e limitato.

MIGRANTI AFRICA

Secondo i dati di UNHCR nel 2016 sono arrivati 180692 migranti in Europa grazie ai viaggi in mare. La maggior parte di loro è sbarcata in Grecia partendo dalla Turchia, ma dopo la chiusura della rotta balcanica e l’accordo dell’UE con il governo di Ankara si è registrata una drastica riduzione del flusso. Il Mediterraneo potrebbe diventare la nuova rotta scelta dai profughi, anche se per ora i dati evidenziano come in Italia arrivino persone provenienti da Nazioni in netta prevalenza africani. Secondo UNHCR il 18% dei migranti arrivati nel nostro Paese arrivano dalla Nigeria, seguiti dal 12% provenienti dal Gambia e dall’8% di Somalia e Mali. La crisi dei migranti invece è stata originata dall’esodo di massa dei siriani, con forte aumento di arrivi di iracheni e afgani, che in netta prevalenza non partono dall’Africa.

MIGRANTI ITALIA

Federico Fossi di UNHCR Italia spiega a Bild come il numero dei profughi arrivati in Italia attraverso il Mar Mediterraneo cambi in maniera significativa. Fino a venerdì 22 aprile la crescita rispetto al 2015 era pari al 14%, con un 90% di stranieri partiti dalla Libia. Secondo Federico Fossi al momento non è stata riscontrata da UNHCR un diretto collegamento tra l’aumento del flusso migratorio e la chiusura della rotta balcanica, avvenuta gradualmente tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016. Sembra invece che si possa trattare di una seconda ondata migratoria proveniente dall’Africa. Simili impressioni sono confermate da UNHCR a Malta e anche a Cipro, dove in realtà è stata registrata una flessione degli arrivi.

MIGRANTI AFRICA

I Paesi africani da cui parte la maggiore percentuale di profughi sono Nigeria e Somalia. Il primo è il Paese del Continente più popoloso, circa 185 milioni di abitanti, e la significativa fascia di popolazione che soffre un estremo disagio economico e sociale ha un forte incentivo a partire per l’Europa in cerca di migliori condizioni di vita. Il terrorismo dei Boko Haram è un ulteriore motivo che facilita le migrazioni. Due milioni e mezzo di nigeriani sono profughi interni, i cosiddetti internally displaced people (IDP). In Somalia vivono invece più di un milione di IDP. Le autorità somale non controllano i confini, e i migranti percorrono due rotte per arrivare al Nord, attraverso il Sahara oppure il Golfo di Aden che separa il Paese allo Yemen. Chi attraversa la regione subsahariana per andare in Europa arriva in Libia, Marocco, Egitto, Tunisia e Algeria. Al momento la situazione più complessa secondo UNHCR si registra in Libia, dove vivono circa 100 mila profughi in condizioni estremamente difficili. L’aumento dei rischi, come l’incremento del terrorismo dell’ISIS nel Paese, può provocare secondo l’agenzia Onu un incentivo al flusso migratorio. La gestione delle partenze è resa più complicata dall’assenza di un’autorità statuale riconosciuta.

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