Unioni Civili, Serracchiani: «Confido nel sì di Ncd. Ma se non sarà così, il governo non cadrà»

05/01/2016 di Redazione

Matteo Renzi lo ha già chiarito. Il provvedimento sulle Unioni civili, già in ritardo rispetto al calendario del governo, va approvato, al di là delle frizioni all’interno della maggioranza. Aprendo al confronto anche a Sel, M5S e pezzi di Forza Italia. Lo ha rivendicato anche Debora Serracchiani, intervistata da Giuseppe Alberto Falci su La RepubblicaSui punti più controversi, però, ha già avvertito il premier, ci sarà libertà di coscienza. A partire dalla stepchild adoption, l’adozione del figlio del partner, osteggiata da Area popolare, centristi e cattolici dem. Con il rischio concreto che venga bocciata a scrutinio segreto. La priorità, però, resta portare a casa il Ddl Cirinnà.

UNIONI CIVILI, SERRACCHIANI: «LA LEGGE VA FATTA»

«Continueremo a discuterne anche con l’Ncd, ma la legge va fatta. C’è un vuoto legislativo. Dunque non abbiamo più tempo da perdere», ha spiegato la vicesegretaria del Pd e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia.

«Il testo di cui stiamo parlando è il frutto di un lavoro condiviso in commissione. Sul 99% del disegno di legge c’è la convergenza di tutto il gruppo parlamentare del Pd», rivendica.

 

Eppure il peso politico della stepchild adoption è maggiore dell’1% che emerge dalle parole dell’esponente renziana. Ma lei si difende: «Il lavoro che hanno fatto tra gli altri Monica Cirinnà e Micaela Campana è stato attento e volto alla mediazione. Insomma, è un testo che ha alle spalle un lavoro meticoloso. Del resto, se si arriva a condividere il 99% vuol dire che gli angoli sono stati smussati».

C’è chi sostiene che la stepchild adoption sia l’anticamera dell’utero in affitto. Cosa risponde?
«Lo ribadisco. Il nostro disegno di legge non c’entra nulla con l’utero in affitto, che ricordo resta vietato dalla legge 40».
E allora perché il testo in esame è arrivato in aula senza relatore? Non sembra un disconoscimento di responsabilità da parte del Pd?
«È stata una scelta consapevole appunto per evitare ogni forma di ostruzionismo».
Alcuni senatori del Pd di estrazione cattolica propongono l’affido rafforzato al posto della stepchild adoption. Può essere questo il punto di caduta?
«È una cosa differente. Perché la stepchild adoption non è solo l’assunzione di un diritto ma anche l’assunzione di una responsabilità, di un dovere che viceversa con l’affido non è così forte. Negli anni precedenti il nostro Paese ha fatto passi in avanti importanti per evitare discriminazioni sui figli. Tornare indietro su questo sarebbe anti-storico».

 

Serracchiani rivendica di non voler scaricare Ncd, ma come il Pd sia pronto a condividere il testo con le opposizioni, dal M5S a Sel. Sarebbe un problema per la maggioranza? «Con Ncd credo che insieme abbiamo ben governato fin qui. Superando ostacoli complicati, come la riforma costituzionale, la “Buona scuola” e il Jobs Act. Questo è un passaggio importante. Confido che ci sarà il sostegno dell’Ncd. Di certo, però, se non sarà così non cadrà il governo».  Intanto, in vista della direzione Pd sulle amministrative del 18 gennaio, potrebbe esserci spazio anche per discutere di Unioni Civili. Un provvedimento che Serracchiani slega però dal nodo delle alleanze alle prossime elezioni 2016:

L’accelerazione impressa sulle unioni civili è un modo per recuperare la sinistra piu radicale in vista delle amministrative del giugno prossimo?
«No, non abbiamo mai fatto questi calcoli elettorali. Ricordo che, come ha detto il segretario nazionale, questo è anche l’anno dei diritti »

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