Magdi Allam è sul lastrico: «Colpa dei musulmani e dei giudici»

Magdi Allam è in difficoltà finanziarie. O meglio, è ridotto sul lastrico. Parola del giornalista che a furia di pagare risarcimenti a seguito di condanne inflitte per attacchi verbali agli estremisti islamici si è trovato a tirare fuori decine di migliaia di euro, 70 mila negli ultimi anni, esclusa l’ultima condanna a un risarcimento di 18.000 euro. Una cifra importante anche per un ex vicedirettore ad personam del Corriere della Sera che ha dichiarato di essere perseguitato dai suoi nemici che lo denunciano per zittirlo attraverso il denaro fino a metterlo “con le spalle al muro”.

Magdi Allam
(Credit Image: © Elena Aquila/Pacific Press/ZUMAPRESS.com/ANSA)

MAGDI ALLAM E L’ULTIMA CONDANNA CON RISARCIMENTO DA 18.000 EURO

L’ultima condanna per calunnia, ricorda il Giornale, è arrivata dopo le parole pronunciate da Magdi Allam a Porta a Porta contro l’Ucoii, Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, definita come rappresentante dei Fratelli Musulmani nel nostro Paese, come fa Hamas nei territori palestinesi. Queste parole hanno portato Ezzedin Elzir, presidente dell’Ucoii, alla denuncia  ed alla vittoria in primo grado, con un risarcimento di appunto 18.000 euro. Il giornalista si difende spiegando che la sua affermazione è stata fatta «in modo argomentato, riferendomi a posizioni assunte dall’Unione, comunicati stampa a favore di Hamas e contro Israele. Nessuna diffamazione, ma è stata interpretata come calunnia personale del presidente, lesione della sua onorabilità. Purtroppo in Italia certi magistrati anche di fronte a documenti che attestano la correlazione con i Fratelli musulmani condannano, mentre altri considerano le affermazioni libera espressione del pensiero».

 

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MAGDI ALLAM: «I MIEI NEMICI SFRUTTANO I TRIBUNALI PER ZITTIRMI»

Sul sito di Gad Lerner si parla di un appello lanciato dal Giornale per sostenere finanziariamente Magdi Allam ridotto sul lastrico. Il giornalista, nato in Egitto e naturalizzato italiano, da quando ha iniziato la sua battaglia contro il radicalismo islamico e la religione musulmana sostiene di essersi attirato minacce e denunce da parte dei suoi nemici che sfruttano legge per condannarlo e zittirlo:

«Sono vittima della persecuzione giudiziaria da parte degli estremisti islamici taglia-lingue, coloro che ti condannano se dici, scrivi o fai qualcosa che urta la loro suscettibilità, che si scontra con la loro strategia di islamizzazione subdola, strisciante e inarrestabile dell’Italia e dell’Europa. Prima erano penali, ora solo civili. Per loro sono un nemico da eliminare in quanto apostata e traditore. L’arma prediletta è il denaro: ti denunciano per farti pagare più possibile fino a costringerti alla resa, mettendoti con le spalle al muro. Investono un fiume di denaro per zittirmi. Mobilitano avvocati nostrani che spulciano ogni minima sfumatura dei miei interventi pubblici, andando a ritroso nel tempo fino a quando non subentra la prescrizione»

MAGDI ALLAM E L’AIUTO FINANZIARIO

Una volta Magdi Allam riusciva a far fronte alle spese grazie anche al suo stipendio da parlamentare. Ora i temi sono cambiati e di soldi ce ne sono molti meno. Per questo è nata l’associazione «Amici di Magdi Cristiano Allam», chiedendo aiuto finanziario per lui e per tutti coloro che subiscono ciò che definisce il «ricatto del denaro»:

«Sono stato il primo giornalista in Italia – ricorda- a subire una denuncia dell’avvocato degli islamici e un procedimento disciplinare per islamofobia dall’Ordine nazionale dei giornalisti. Vorrebbero impormi il bavaglio, ma non ho intenzione di tacere»

 

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