La lettera del fidanzato di Ruby a Berlusconi “Ricordi di ricomprarmi le case”

Tra i fascicoli dell’inchiesta per corruzione giudiziaria di cui Silvio Berlusconi è accusato con altre 33 persone, è stata trovata anche una lettera che il fidanzato di Ruby avrebbe scritto all’ex premier. Ne parla il Corriere della Sera spiegando che si tratta di poco più di due pagine scritte al computer da Luca Risso e non è chiaro se il compagno di Ruby le abbia poi effettivamente inviate o meno. «Lei, presidente, si è dimenticato…» e inizia una lunga sfilza di “favori” che Berlusconi avrebbe dimenticato di ricambiare. Per esempio, riporta il Corriere:

La fuga forzata dello stesso Risso con l’allora compagna per evitare una testimonianza in Tribunale. Ma, soprattutto, l’ex proprietario della discoteca genovese Albikokka ricorda al leader di Forza Italia di quell’accordo economico per la compravendita di una serie di appartamenti a Playa del Carmen, sulle coste del Messico, che Risso – sono parole sue – avrebbe dovuto rivendergli al doppio di quanto speso per l’acquisto (600 mila euro). Un modo – sostengono oggi le indagini dei pm milanesi Tiziana Siciliano e Luca Gaglio – per Berlusconi per continuare a pagare il silenzio di Ruby davanti ai giudici. È lunga la missiva. Risso informa l’ex Cavaliere della pericolosità dell’ex compagna, del modo in cui spende i suoi soldi e di come, quegli 80mila euro che erano in realtà destinati a far crescere la figlia della coppia, Ruby li abbia tenuti per sé.

MARIANO APICELLA –

Secondo l’accusa sarebbe singolare anche il trattamento riservato al cantante napoletano Mariano Apicella, sempre presente alle serate ad Arcore. Prima delle sue deposizioni del 2012 e del marzo 2013

Apicella veniva compensato solamente con “rimborsi spese”. Del novembre 2012 alla data odierna, sono convinti i magistrati, Apicella viene “promosso”, con un vero e proprio stipendio ogni mese vicino ai 3mila euro, per un importo complessivo che sfiora i 100mila.

LA DIFESA –

Secondo il legale di Berlusconi Federico Cecconi l’ipotesi formulata dai magistrati sarebbe del tutto errata. «L’inchiesta della Procura strumentalizza e distorce dati e flussi finanziari già da tempo conosciuti senza portare alcun elemento di novità a carico di Berlusconi». Per la difesa «le elargizioni di somme di danaro disposte in favore delle varie ospiti di Arcore coinvolte nella deriva mediatica del cosiddetto processo Ruby, occorre ricordare che tutte le movimentazioni finanziarie che le riguardano sono avvenute in modo trasparente e sono state spontaneamente indicate alla Procura dalla stessa amministrazione di Berlusconi, a dimostrazione appunto della liceità e trasparenza del suo operato». I 7 milioni che secondo l’accusa l’ex Cavaliere avrebbe versato a Ruby invece «sono una cifra inventata, frutto di millanterie e congetture, di cui non vi è alcuna prova».

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