Papa Francesco vuole cambiare la data della Pasqua

Cambiare la data della celebrazione della Pasqua, scegliendo una data “fissa”, per permettere a tutti i cristiani, cattolici e ortodossi, di festeggiare insieme la più importante celebrazione della cristianità. È questa la proposta di Papa Francesco, messa sul piatto ieri durante il suo incontro in San Giovanni in Laterano a Roma con mille sacerdoti provenienti da novanta paesi di tutto il mondo.

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Franco Origlia/Getty Images

PASQUA: DATA UNICA? –

Sull’idea del Santo Padre di istituire una data fissa per la Santa Pasqua ne scrive oggi Paolo Rodari su La Repubblica:

L’ha messo nero su bianco ieri, quando davanti a mille sacerdoti provenienti da novanta differenti Paesi dei cinque continenti riuniti a convegno nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, ha confermato la disponibilità della Chiesa cattolica a discutere la data della celebrazione della Pasqua perché cattolici e ortodossi celebrino la medesima domenica. La Chiesa cattolica, ha spiegato Francesco, «è disposta a rinunciare al primo solstizio, dopo la luna piena di marzo, per la data della Pasqua ». Anche perché, ha detto scherzosamente, se «un cattolico e un ortodosso si incontrano si chiedono: “Il tuo Cristo è risorto? Perché il mio risorge domenica prossima”».

QUANDO SI CELEBRA LA PASQUA –

Si tratta, sottolinea Rodari, «di una notizia di portata universale»: da secoli, la differenza delle date della celebrazione della Pasqua nasce dalla diversità dei calendari. Papa Francesco ha proposto di “fissare” la celebrazione della Pasqua alla seconda domenica del mese di aprile:

Il dibattitto sulla data Pasqua esiste fin dalle origini del cristianesimo. Sia per gli ebrei sia per i cristiani la festività cade dopo la luna piena di primavera. Quindi essa è sempre compresa fra il 22 marzo e il 25 aprile. E non può che essere di domenica, giorno della Resurrezione di Gesù. Nel 525 Dionigi il Piccolo ricevette dal cancelliere papale l’incarico di elaborare un metodo matematico per prevedere la data in base alla regola adottata dal Concilio di Nicea. Trovò nel calendario giuliano, che vigeva all’epoca, che le date della Pasqua si ripetono ogni 532 anni, e compilò una tabella che conteneva l’elenco delle date lungo tutta la durata di tale ciclo. La tabella di Dionigi venne adottata ufficialmente dalla Chiesa cattolica fino alla riforma gregoriana del calendario nel 1582, mentre le Chiese ortodosse, che non hanno aderito alla riforma, la usano tuttora. Di qui le differenze. Il Concilio Vaticano II si disse disposto a tornare a una data comune. Ma l’accordo non si fece, anche se si ipotizzò la seconda domenica di aprile come data possibile, la stessa data ipotizzata ieri dal Papa.

Una decisione, osserva ancora Rodari, che potrebbe cambiare tradizioni, viaggi e abitudini di milioni di persone.

(Photocredit copertina: FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images)

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