L’Imam di Londra: «Chi insulta il profeta deve morire»

13/01/2015 di Redazione

Evidentemente non tutti gli Imam si fanno espressione di un Islam moderato e pacifico. Anjem Choudary, una delle guide spiriturali radicali di Londra, intervistato dopo le stragi di Parigi da Alessandra Buccini per la trasmissione di La7 Piazzapulita, ha pronunciato parole di fuoco: «Chi insulta il profeta deme morire», ha affermato. «Io non credo nella libertà di espressione. È Allah che ci indica quello che possiamo dire e non dire», ha proseguito. «Sono anni che la vostra gente insulta l’Islam. Quello che è successo ce lo aspettavamo da tempo», ha poi dichiarato parlando delle stragi di Parigi e dell’attacco alla redazione di Chiarlie Hebdo.

 

 

CHARLIE HEBDO, L’IMAM DI LONDRA: «MI ASPETTAVO RIPERCUSSIONI» – «Il governo francese – ha continuato l’Imam di Londra – provoca i musulmani da tempo ormai, ha bandito il burqa, hanno complottato contro i musulmani in Iraq e in Siria, hanno occupato le nostre terre, hanno sfruttato i musulmani in Africa. E adesso hanno permesso alle persone di insultare il messaggio del Mohammed. Certo che mi aspettavo che ci sarebbero state ripercussioni. C’è una lunga lista di persone che hanno insultato il Profeta. E molte di queste sono già state uccise. Che vi aspettavate?».

CHARLIE HEBDO, L’IMAM DI LONDRA: «CHI INSULTA IL PROFETA DEVE MORIRE» – Insomma, l’occidente dovrebbe imparare la «lezione». «I droni americani – ha dichiarato ancora Anjem Choudary  – ci bombardano durante i matrimoni, i funerali. Molte persone sono state torturate. Persone innocenti. Quello che è successo a Parigi… il Corano è molto chiaro su questo. Chiunque insulti il Profeta deve morire. Io credo andrebbe processato da una corte della sharìa e, se colpevole, giustiziato. Perché non imparate la lezione e basta? Questo è quello che dice l’Islam. Perché hanno continuato a fare una cosa del genere?». E ancora, su Charlie Hebdo: «Non potete eufemismi come ‘libertà di espressione e di parole’ per coprire azioni di provocazione come quelle che stava facendo quel giornale da anni». «Quei disegni erano inaccettabili».

CHARLIE HEBDO, L’IMAM DI LONDRA: «ARRIVEREMO A ROMA, STATENE CERTI» – Poi avvertimenti anche all’Italia: «Siamo nel mezzo di una guerra. I giornalisti, ma anche civili occidentali, non sono al sicuro, sono visti – ha spiegato l’Imam di Londra – come parte di un nemico. Ritirate le vostre truppe dai nostri territori. Noi ci stiamo ribellando contro i nostri regimi. Quando li avremo rimossi daremo attuazione alla sharìa e arriveremo noi da voi, in Italia. Ci troverete a Roma e nelle altre città. Non mandate la vostra gente nelle nostre terre. Ci pensiamo noi a venire da voi». E poi: «Quello che sappiamo dalle profezie del messaggero è che il giudizio non arriverà finché un gruppo della nostra comunità non conquisterà Roma. Quindi un giorno, statene certi, Roma  starà sotto la sharìa. Ma è una cosa bella, non dovete avere paura. La democrazia ha fallito, così come il capitalismo. Le persone non credono più che la democrazia liberale abbia le soluzioni per problemi come la povertà, l’immigrazione, la mancanza di prospettive per i giovani. Avete fallito. È l’Islam il futuro dell’umanità». Infine, un avvertimento per il rischio di attentati nel nostro Paese: «Non vi sorprendete se anche da voi ci saranno ripercussioni serie per quello che state facendo».

(Foto di copertina da Youtube: canale La7 Attualità)

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