L’Isis usa un provider di posta elettronica gestito dai neonazisti tedeschi

L’Isis utilizza un provider di posta elettronica gestito dai neonazisti tedeschi. I server di questo provider si trovano negli Stati Uniti, e sono stati collocati in Stati che non perseguono opinioni razzisti. L’indirizzo postale della rivista dell’Isis «Dabiq» è ospitata da questo provider, e le autorità tedesche stanno indagando su un eventuale legame tra i neonazisti e i jihadisti di al-Baghdadi. Nelle settimane scorse l’estrema destra tedesca si era mobilitata contro i musulmani radicali che avevano pattugliato le strade della città di Wuppertal con la polizia della Sharia.

L’ISIS E I NEONAZISTI – L’Isis utilizza per le sue comunicazioni un provider di posta elettronica gestito dai neonazisti tedeschi. Questa scoperta, racconta il quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung, è stata effettuata dalla trasmissione della TV pubblica «Panorama». Secondo questo programma di approfondimento il Media Center  dell’Isis è raggiungibile attraverso un servizio di posta elettronica, che i neonazisti hanno fondato diversi anni fa per potersi scambiare informazioni con maggiore sicurezza. Nel magazine di propaganda dell’Isis, «Dabiq», è stata pubblicato un indirizzo email per contattare la redazione che utilizza il provider «0x300». Attraverso questo indirizzo si entra in contatto con «al-Hayat-Media-Center», il centro media dell’Isis. L’elemento ancora più sorprendente è che il provider scelto dall’Isis sia gestito da un neonazista della città di Dortmund, che nelle settimane scorse aveva guidato una mobilitazione della destra radicale del Nordreno-Vestfalia contro l’estremismo musulmano dei salafiti locali.

ISIS, NEONAZISTI CONTRO I SALAFITI – Diverse organizzazioni neonaziste, come «Resistenza nazionale di Duisburg», «Autonomi nazionali di Göppingen», «Camerata Schwerin» oppure «Nazionalsocialisti di Nordharx» utilizzano questo provider per i loro servizi di posta elettronica. Gli estremisti di destra consigliano i loro camerati di utilizzarlo alla luce della particolare sicurezza offerta dai server collocati negli Stati Uniti. L’indirizzo IP non può così essere salvato dalla polizia tedesca, e grazie alla legislazione americana sulla libertà di opinione le opinioni chiaramente razziste non vengono perseguite come in Germania. Secondo le autorità del Nordreno- Vestfalia i neonazisti locali utilizzano «0x300» per scambiarsi comunicazioni riservate tra di loro. La figura chiave della creazione di questa infrastruttura informatica utilizzata anche dall’Isis è Dennis Giemsch, 29enne attivo da tempo nell’estremismo neonazista e salito recentemente alle cronache nazionali per aver presentato un’interrogazione al Consiglio comunale di Dortmund in cui chiedeva quanti ebrei vivessero in città. Il partito attuale di Giemsch, Die Rechte, ha promosso in queste settimane una mobilitazione contro il radicalismo musulmano, sostenuta da numerose formazioni di estrema destra così come dai tifosi organizzati con questo orientamento politico. Die Rechte si è attivata dopo che un gruppo di salafiti aveva pattugliato le strade della città di Wuppertal con una cosiddetta polizia della Sharia.

Photo credit: TAUSEEF MUSTAFA/AFP/Getty Images

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