Mattel si scusa per la Barbie “sessista” imbranata al computer

La Mattel, azienda produttrice della famosa bambola Barbie, si è dovuta scusare dopo l’esplosione delle polemiche relative a un racconto nel quale il personaggio ispirato alla bambola interpreta il ruolo di un’ingegnere informatico imbranato perché donna.

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LA POLEMICA IN RITARDO – La polemica è uscita a scoppio ritardato, perché la storia è in vendita su Amazon almeno dal 2013, ma di recente ha raccolte recensioni molto negative da parte di Pamie e Consumerist, due siti abbastanza noti, dai quali poi la protesta è dilagata velocemente in rete.

BARBIE UNDER ATTACK – Lo scandalo è dato dal fatto che in Barbie: I Can Be A Computer Engineer, il personaggio è rappresentato come una totale incapace che cerca di diventare ingegnere informatico, tanto incapace da avere bisogno dell’aiuto di un uomo per spegnere e accendere il computer.

LE SCUSE DI MATTEL – Mattel oggi si è scusata attraverso la pagina Facebook di Barbie: «Crediamo che le ragazze debbano essere spinte a pensare che tutto è possibile e a credere che vivono in un mondo senza limitazioni» e continua: «Ci scusiamo del fatto che questo libro non rifletta questa convinzione. Tutti i titoli di Barbie d’ora in avanti saranno scritti per ispirare l’immaginazione delle ragazze e rappresentare un personaggio di Barbie capace e sicuro di sé». Tuttavia per ora non sembra che Mattel abbia ritirato dalla vendita la contestatissima opera. L’azienda soffre da sempre le critiche di quanti vedono nella bambola la riproposizione di un modello di donna maschilista e misogino.

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