Le Iene e il servizio sulle case “antisismiche” dell’Aquila che crollano da sole

Dopo i numerosi articoli usciti sui giornali nelle ultime settimane, Filippo Roma de Le Iene è andato a L’Aquila per mostrare ai telespettatori le condizioni precarie degli alloggi del Progetto C.A.S.E. facenti parte del programma di ricostruzione in seguito al terremoto in Abruzzo del 2009. La situazione era in parte già nota, specialmente dopo il caso del balcone crollato dalla facciata di uno degli edifici, che ha rivelato come i balconi fossero semplicemente stati costruiti con una colata di cemento sopra alcune tavole di legno. Il crollo avrebbe potuto provocare una tragedia, cosa che non si è verificata soltanto per un caso fortunato. (Qui il servizio completo de Le Iene)

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Photocredit: Video/Mediaset

«LE CASE CROLLANO, MA NOI NON ABBIAMO UN ALTRO POSTO» – La troupe de Le Iene, comunque, mette in evidenza molti altri problemi di queste case che, secondo i responsabili del progetto sarebbero dovute essere antisismiche, sostenibili ed ecocompatibili. Ma molti dei residenti, che si sono trasferiti in queste case circa sei mesi dopo il terremoto, mostrano crepe nei muri, infiltrazioni d’acqua, pavimenti che si spostano rispetto alle pareti. «Mi avevano detto che questa casa avrebbe retto al settimo grado della Scala Mercalli – dice una donna – Invece qui cade da solo». Per tutti però, non c’è altra soluzione che convivere con le infiltrazioni e la paura di nuovi crolli: chi abita negli alloggi del progetto C.A.S.E. non ha un altro posto dove andare perché la loro casa è andata distrutta durante il terremoto. Chi può, invece, se ne va altrove: troppa la paura che il soffitto possa semplicemente crollargli sulla testa, timori fondatissimi considerate le preoccupanti macchie di umidità e le perdite d’acqua che spuntano su muri e solette.

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Photocredit: Video/Mediaset

 

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IL SILENZIO DEL DIRETTORE GENERALE – Filippo Roma ha cercato di avere qualche spiegazione da Mauro Dolce, direttore generale dei lavori del progetto C.A.S.E., coinvolto nel processo sulla commissione Grandi Rischi. Roma ha intercettato Dolce fuori dal tribunale, raccontandogli cosa sta succedendo alle case da lui progettate. Ma l’ingegnere si rifiuta di rispondere a qualsiasi domanda, camminando nervosamente qua e là per schivare il microfono di Roma e le telecamere. La sua unica dichiarazione è una specie di difesa: «Le case non sono fatte male: io non mi vergogno di nulla, tutte le verifiche che dovevo fare le ho fatte». Poi, il silenzio.

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Photocredit: Video/Mediaset

I COMMENTI – L’indignazione dei telespettatori esplode su Facebook, e non soltanto nei confronti del capo del progetto C.A.S.E. ma anche verso la gestione che la politica ha fatto della tragedia del terremoto in Abruzzo, già oggetto di scandali e furiose polemiche che si trascinano da oltre cinque anni:

(Photocredit copertina: Video/Mediaset)

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