Urbano Cairo contro il complottismo su Floris e Gruber

«Lilli deve assentarsi per qualche tempo per motivi di salute. Abbiamo optato per un’idea, che la stessa Lilli condivide pienamente: chiedere a Floris di condurre la sua trasmissione, tra Giovanni e la Gruber c’è un ottimo rapporto e ci siamo tutti trovati in piena sintonia».

Con un’intervista al Corriere della Sera, Urbano Cairo cerca di mettere fine all’ondata di supposizioni, ipotesi – e a dirla tutta anche di polemiche – che si è sollevata dopo la misteriosa “scomparsa” di Lilli Gruber dal palinsesto di La7. Da oltre una settimana la giornalista non è più alla guida di Otto e Mezzo: prima il suo programma è stato sostituito da Mentana, da ieri è Giovanni Floris ad aver preso il suo posto alla conduzione della striscia quotidiana di approfondimento. In questi nove giorni ci sono stati rumor e indiscrezioni a non finire, che avrebbero visto la Gruber in ospedale o in trattativa con Viale Mazzini per tornare in Rai, «furiosa» per l’arrivo di Floris e del suo DiciannovEquaranta. Dall’altra parte, invece, c’è chi ha supposto una sostituzione in corsa visti i risultati non proprio entusiasmanti registrati da DiciannovEquaranta: una scelta dettata dalla necessità di rilanciare Floris nell’access prime time della rete.

 

Urbano Cairo - Foto: Sandro Falzone - LaPresse
Urbano Cairo – Foto: Sandro Falzone – LaPresse

 

FLORIS E GRUBER: «A LA7 TUTTO TORNERÀ COME PRIMA» – Cairo, oggi, spiega che non è niente di tutto questo e al Corsera dice che questa piccola rivoluzione dei palinsesti è dovuta appunto a una indisposizione di Lilli Gruber, a cui augura di tornare presto al lavoro. E l’editore rassicura: appena la Gruber si sarà ristabilita, tornerà al timone del suo Otto e Mezzo, mentre Floris riprenderà a condurre DiciannovEquaranta.

«È ovvio che Floris non potrebbe sostenere due appuntamenti quotidiani nella stessa serata. La sua striscia è per ora sospesa ma riprenderà appena Lilli Gruber tornerà a guidare il suo “Otto e mezzo”. Ma ho piena fiducia nel progetto di fascia quotidiana di Giovanni. […]»

CAIRO: «NON SIAMO DELUSI DA FLORIS» – E gli ascolti? Prima della sua temporanea sospensione, i dati Auditel avevano sottolineato con sufficiente chiarezza che la striscia di Floris non era riuscita a sfondare. Cairo però risponde fiducioso, dichiarando di credere sia in DiciannovEquaranta che nell’appuntamento settimanale con DiMartedì, nonostante il talk show di La7 abbia perso il primo match contro il Ballarò di Massimo Giannini su Rai3:

«Ho detto a Giovanni per i primi due mesi di non guardarli nemmeno, di non preoccuparsene. Chi parla di una nostra delusione sbaglia completamente. Molte trasmissioni, ora di successo, sono partite da una base del 3%. E anzi mi dispiace dover interrompere la striscia per ragioni indipendenti dalle nostre scelte».

 

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MENTANA E QUEL «A LA7 SI NAVIGA A VISTA» – Insomma, Urbano Cairo starebbe semplicemente aspettando il ritorno di Lilli Gruber per poter tirare un sospiro di sollievo e pronunciare uno shakespeariano «Tutto è bene quel che finisce bene». Qualcosa però, sembra non tornare: a partire proprio della scelta di sospendere un programma appena iniziato (DiciannovEquaranta) con il benestare di un conduttore (Floris) che “migra” da una trasmissione all’altra. Una trasmissione che, peraltro, è già di qualcun altro. E cosa dire di quel sibillino «La7 è un canale dove si naviga a vista» pronunciato venerdì sera da Enrico Mentana in chiusura di Faccia a Faccia – che settimana scorsa è andato in onda al posto di Otto e Mezzo?

 

 

CAOS LA7? – La “battuta” di Mentana potrebbe non essere casuale: e anche se il direttore di TgLa7 ieri sera si è augurato che finiscano «le dietrologie e le cattiverie varie» sul contro della Gruber e di Floris, i rocamboleschi cambiamenti di questi ultimi giorni fanno pensare che la faccenda potrebbe essere addirittura più ampia. Il palinsesto di La7 è caratterizzato da una fortissima presenza di programmi di approfondimento su temi di attualità e politica e Cairo ha dichiarato di non essere preoccupato dalla possibilità che il pubblico possa stancarsi perché «la qualità vince sempre» e «il pubblico è in grado di scegliere cosa guardare». Eppure gli ascolti sembrano tradirlo: domenica sera la prima puntata de La Gabbia ha registrato poco più del 3%, mentre ieri PiazzaPulita è stato al di sotto del 4% circa un punto in meno delle ultime puntate della scorsa stagione. I cambi in corsa a La7 potrebbero non essere finiti?

(Photocredit copertina: LaPresse / Roberto Monaldo)

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